Fini lancia sul Web i circoli di Generazione Italia

Politica
Gianfranco Fini
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Il presidente della Camera consolida la sua presenza autonoma all'interno del Pdl annunciando l'iniziativa su tutto il territorio italiano. Nel corso di un convegno dichiara: "I sondaggi non sono l'unica strategia politica". GUARDA IL VIDEO

Dopo i promotori della libertà promossi dal premier Silvio Berlusconi e l'annuncio del ministro Ignazio la Russa della nascita della nuova area "La nostra destra nel Pdl"  oggi è il turno del presidente della Camera che sul Web lancia i circoli del movimento giovanile di Generazione Italia. E' lo stesso Fini a spiegare lo scopo dell'iniziativa con un video messaggio sul sito del movimento, "un'associazione aperta che opera nel Popolo della Libertà", come precisa lui stesso.
Serve un rinnovato impegno, dice Fini, per "migliorare" il nostro Paese, per imporre il valore del merito "come unico metro e strumento di valutazione dei giovani", per "rafforzare il concetto di legalità", che significa "chi sbaglia paga", ma anche che "il diritto deve essere assicurato in tempi certi e brevi".
Secondo il presidente della Camera, protagonista dello scontro in direzione del Pdl con Silvio Berlusconi, servono idee innovative per "sostenere famiglie e imprese".

In mattinata, invece, intervendo al convegno promosso dalle fondazioni “Farefuturo” e “Respublica” Fini ha puntato il dito contro una certa politica che ha come unico strumento quello dei sondaggi. Per uscire da questa spirale "serve innanzitutto una cultura capace di pensare alle ricadute della politica sulla vita futura, serve una politica rinnovata e strategica. Una cultura libera dalle politiche della paura di ciò che è nuovo, dalla paura dell'altro e dell'immobilismo" ha dichiarato la teza carica dello Stato.

E' sempre più evidente, sottolinea Fini, il divario tra politica e cittadini. Problema che riguarda l'intero mondo occidentale e non solo l'Europa e l'Italia. Per arginare questo fenomeno, sostiene il presidente della Camera, occorre mettere da parte la politica dell'immediato ed essere invece capaci di mettere in campo una politica che abbia una visione di prospettiva.

Intanto, decolla il numero di fan di Gianfranco Fini su Facebook. Nelle settimane scorse la pagina dedicata al presidente della Camera era progressivamente cresciuta in numero di appassionati, ma dal 22 aprile scorso, giorno dell'infuocata Direzione nazionale del Pdl in via della Conciliazione, ha conosciuto un'accelerazione nelle adesioni e ha appena superato di slancio le 50mila unità.

Ascolta il video messaggio di GianFranco Fini sul sito di Generazione Italia:



Per Fini l'Europa vive un "paradosso" che si può spiegare con quanto accaduto in Italia ultimamente: "il Parlamento italiano ha approvato il nuovo trattato europeo all'unanimità ma poi alle ultime elezioni europee si è registrata la più bassa percentuale di partecipazione di sempre". Cioè, "abbiamo un Parlamento europeo che ha il massimo dei poteri ma poi c'è il minimo di partecipazione alle elezioni". Per Fini il problema è che "viviamo in un continuo inno al presentismo", ed è una questione che riguarda l'occidente, non solo l'Italia e l'Europa. "L'egemonia del presente domina il dibattito" e c'è "uno schiacciamento pericoloso sull'immediato".

Il problema, osserva ancora Fini, è che "nel giro di 15 anni il mondo è cambiato profondamente, sono emerse nuove sfide ma la politica non è riuscita a modificare il suo linguaggio ed ha preferito cavalcare la paura e il presentismo, abdicando invece a visioni di prospettiva", preferendo in più "politiche del consenso di breve periodo". Oggi, quindi il problema è che prevalgono "presentismo e localismo, due facce della stessa medaglia"

Prevale, cioè, "il qui ed ora", confermato dal fiorire sempre più persistente di partiti localisti e xenofobi, come in Olanda, Gran Bretagna e Belgio. Per superare questo problema, conclude Fini, "occorre un forte richiamo all'identità europea, a cominciare dai valori su cui si basa e si riconosce il Ppe. Dobbiamo rilanciare una positiva contaminazione tra cultura e politica", essere capaci di "riformulare in chiave diversa e all'altezza dei cambiamenti temi antichi e sempre ricorrenti", come ad esempio la capacià' di riconciliare i valori del patriottismo con quelli di una nuova cittadinanza. Un ruolo importante devono svolgerlo i partiti perché "è vero che i partiti chiesa sono tramontati in maniera irreversibile" ma è altrettanto vero che "le organizzazioni politiche hanno tuttora una responsabilità importante nel fornire ai cittadini gli strumenti per concretizzare il loro impegno politico attraverso la partecipazione elettorale".  

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