Il governo ha i numeri per andare avanti e fare le riforme, afferma il ministro per la Semplificazione. Fini? Soffre l'essere eterno delfino. E aggiunge: non so se saremo alle celebrazioni dell'Unità d'Italia
"Non c'è alternativa al governo Berlusconi. Il governo ha i numeri per andare avanti e fare le riforme, in alternativa ci sono solo le elezioni". Roberto Calderoli, ospite di In mezz'ora, si dice nettamente contrario all'ipotesi di un governo tecnico per le riforme guidato da Giulio Tremonti: "Dico di no. Gli elettori hanno dato il loro consenso a Berlusconi. E poi la prima persona a non volerlo sarebbe lo stesso Tremonti".
Il ministro della Semplificazione a proposito del dibattito interno al Pdl afferma che il presidente della Camera Gianfranco Fini soffre di "frustrazione rispetto al suo perenne ruolo di delfino". E aggiunge: i "galloni se li dovrebbe conquistare sul campo, dimostrando di essere il futuro".
Esprime poi il suo appoggio al ministro per lo Sviluppo Economico: "Ho fiducia nell'onestà di Scajola e nel suo non essere imbecille". E ancora: "Non è né disonesto né cretino - ha ribadito - si è spiegato in Consiglio dei ministri, sono portato a credere a lui. Il resto lo verificherà la magistratura".
Quanto poi alle celebrazioni per i 150 anni dell'Unità d'Italia, che saranno avviate il 5 maggio a Genova dal presidente della Rpubblica Giorgio Napolitano, dichiara di non avere "la minima idea" se sarà presente un ministro leghista.
"La migliore risposta all'anniversario", ha spiegato, "sarà la realizzazione, attraverso il federalismo, dell'Unità d'Italia. Questa non è un totem, non è fine a se stessa". Inoltre "la celebrazione in sé ha poco senso. L'anniversario deve essere il momento per approntare le soluzioni, non solo per alzare la bandiera". "Io non so se ci saro'", ha concluso, "io sarò a lavorare per realizzare il federalismo".
Il ministro della Semplificazione a proposito del dibattito interno al Pdl afferma che il presidente della Camera Gianfranco Fini soffre di "frustrazione rispetto al suo perenne ruolo di delfino". E aggiunge: i "galloni se li dovrebbe conquistare sul campo, dimostrando di essere il futuro".
Esprime poi il suo appoggio al ministro per lo Sviluppo Economico: "Ho fiducia nell'onestà di Scajola e nel suo non essere imbecille". E ancora: "Non è né disonesto né cretino - ha ribadito - si è spiegato in Consiglio dei ministri, sono portato a credere a lui. Il resto lo verificherà la magistratura".
Quanto poi alle celebrazioni per i 150 anni dell'Unità d'Italia, che saranno avviate il 5 maggio a Genova dal presidente della Rpubblica Giorgio Napolitano, dichiara di non avere "la minima idea" se sarà presente un ministro leghista.
"La migliore risposta all'anniversario", ha spiegato, "sarà la realizzazione, attraverso il federalismo, dell'Unità d'Italia. Questa non è un totem, non è fine a se stessa". Inoltre "la celebrazione in sé ha poco senso. L'anniversario deve essere il momento per approntare le soluzioni, non solo per alzare la bandiera". "Io non so se ci saro'", ha concluso, "io sarò a lavorare per realizzare il federalismo".