Dl spettacolo, Napolitano non firma e chiede chiarimenti

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Una nota del Quirinale ha reso noto che il presidente della Repubblica non ha emanato il decreto legge che riforma il settore delle fondazioni sinfoniche. Rinviato al ministro Bondi, il testo contiene tra l'altro norme sul turn over dei dipendenti

Secondo quanto comunicato in una nota del Quirinale, il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano non ha emanato il decreto legge che riforma il settore delle fondazioni liriche e sinfoniche, rinviando il testo al ministro per i Beni e le Attività Culturali Sandro Bondi con osservazioni tecnico-giuridiche unitamente a richieste di chiarimento. Contemporaneamente il Capo dello Stato ha preso positivamente atto dell'intenzione del Ministro di incontrare sollecitamente le organizzazioni sindacali e di prestare la massima attenzione alle preoccupazioni emerse in una con le proposte dei gruppi parlamentari.

Il decreto legge, a cui il Consiglio dei ministri aveva dato il via libera la scorsa settimana, contiene tra l'altro norme sul turn over dei dipendenti e l'età pensionabile dei ballerini. La decisione del presidente Napolitano ha suscitato l'esultanza degli esponenti del mondo della musica lirica e sinfonica a partire dal maestro Zubin Mehta, direttore principale del "Maggio musicale fiorentino", che ha dichiarato: "E' una notizia che mi riempie di gioia. Significa che il Capo dello Stato condivide con noi, artisti e lavoratori dei teatri, il nostro intento di salvare e salvaguardare la cultura in tutta Italia".

Da parte sua il ministro Bondi s'è limitato ad affermare: "Leggerò con la dovuta attenzione le osservazioni formulate dal capo dello Stato Giorgio Napolitano", spiegando che, soltanto nella serata del 28 marzo, è giunta dal Quirinale la relativa nota.

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