Il presidente della Camera: "Le elezioni sarebbero fallimento della maggioranza". Sulla direzione del Pdl: "Non sono pentito di aver alzato il dito. Non mi dimetto da presidente”. Sulla magistratura: “E’ un baluardo della legalità”
Il presidente della Camera Gianfranco Fini, che nei giorni scorsi ha avuto un aspro scontro con il premier Silvio Berlusconi, ha detto oggi che non ha intenzione di fondare un nuovo partito e ha definito "irresponsabile" l'ipotesi di elezioni anticipate, rivendicando però il diritto della sua "area di opinione" ad esprimere dissenso.
"Non c'è alcuna ipotesi di elezioni anticipate. Il semplice fatto di parlarne è da irresponsabili", ha detto Fini intervenendo alla trasmissione "In mezz'ora" su Rai3.
"Io non ho alcuna intenzione di fare altri partiti, ho intenzione di continuare a discutere all'interno del mio partito su alcuni problemi squisitamente politici", ha proseguito Fini, ribadendo che "non ci saranno imboscate, noi faremo lealmente la nostra parte perché il programma venga rispettato".
"Non c'è da parte mia una questione personale: Berlusconi è il leader del Pdl, è il presidente del Consiglio, ha il diritto-dovere di governare".
Fini ha spiegato che il suo scopo è aiutare il partito - e quindi anche Berlusconi - a migliorare l'azione politica su alcune questioni. "Un partito a forte leadership - e quella di Berlusconi è indiscussa - non può e non deve cancellare a priori l'ipotesi di opinioni diverse e quindi su alcuni casi di dissensi", ha detto Fini. "Esiste un Pdl in cui c'è una maggioranza, e c'è una area di opinione che su alcune questioni ha valutazioni diverse".
Dicendosi convinto di rappresentare all'interno del Pdl una "certa sensibilità di destra, una destra moderna", Fini ha spiegato che una "destra siffatta" deve far sentire la sua voce su questioni come la legalità - "un valore che dev'essere tutelato sempre e comunque e che è perfettamente compatibile con la riforma della giustizia" - sul rapporto nord-sud e sulla necessità di interventi che rendano possibile la riduzione delle tasse.
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"Non c'è alcuna ipotesi di elezioni anticipate. Il semplice fatto di parlarne è da irresponsabili", ha detto Fini intervenendo alla trasmissione "In mezz'ora" su Rai3.
"Io non ho alcuna intenzione di fare altri partiti, ho intenzione di continuare a discutere all'interno del mio partito su alcuni problemi squisitamente politici", ha proseguito Fini, ribadendo che "non ci saranno imboscate, noi faremo lealmente la nostra parte perché il programma venga rispettato".
"Non c'è da parte mia una questione personale: Berlusconi è il leader del Pdl, è il presidente del Consiglio, ha il diritto-dovere di governare".
Fini ha spiegato che il suo scopo è aiutare il partito - e quindi anche Berlusconi - a migliorare l'azione politica su alcune questioni. "Un partito a forte leadership - e quella di Berlusconi è indiscussa - non può e non deve cancellare a priori l'ipotesi di opinioni diverse e quindi su alcuni casi di dissensi", ha detto Fini. "Esiste un Pdl in cui c'è una maggioranza, e c'è una area di opinione che su alcune questioni ha valutazioni diverse".
Dicendosi convinto di rappresentare all'interno del Pdl una "certa sensibilità di destra, una destra moderna", Fini ha spiegato che una "destra siffatta" deve far sentire la sua voce su questioni come la legalità - "un valore che dev'essere tutelato sempre e comunque e che è perfettamente compatibile con la riforma della giustizia" - sul rapporto nord-sud e sulla necessità di interventi che rendano possibile la riduzione delle tasse.
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