Il Consiglio dei Ministri ha approvato un discusso decreto legge, già anticipato nei giorni scorsi, che "sospende temporaneamente l'esecuzione delle sentenze di demolizione di immobili abusivi per abitazione civile nella Regione Campania fino al 2011”
Il decreto “ferma demolizioni” approvato oggi dal Consiglio dei ministri reca "Disposizioni urgenti in materia di sospensione delle demolizioni edilizie nella Regione Campania" e parte da una sentenza della Corte Costituzionale del 2004 che ha dichiarato illegittima la deliberazione della giunta regionale campana che aveva bloccato per la regione l'applicazione del condono edilizio del 2003. In effetti gli edifici ai quali viene applicato lo stop alle demolizioni sono solo quelli costruiti entro il marzo di quell'anno.
Il decreto è di due articoli il primo prevede che "Al fine di fronteggiare la grave situazione abitativa nella regione Campania, e di consentire un'adeguata ed attuale ricognizione delle necessità determinatesi dopo gli interventi della Corte Costituzionale successivi al 2003, sono sospese fino al 30 giugno 2011 le demolizioni di immobili destinati esclusivamente a prima abitazione, siti nel territorio della regione Campania, disposte a seguito di sentenza penale, purché riguardanti immobili occupati stabilmente da soggetti sforniti di altra abitazione e concernenti abusi realizzati entro il 31 marzo 2003".
"Si procede in ogni caso - si legge ancora nel testo - alla demolizione ove dall'ufficio tecnico del Comune competente ovvero dal competente ufficio della protezione civile della Regione, siano stati riscontrati pericoli per la pubblica o privata incolumità derivanti dall'edificio del quale sia stata disposta la demolizione in sede penale, ovvero sia stata accertata la violazione dei vincoli paesaggistici previsti dalla normativa nazionale vigente". Il secondo articolo riguarda l'entrata in vigore.
A quanto si apprende da fonti di maggioranza, in Consiglio dei ministri era entrata anche una diversa bozza di decreto che prevedeva un riferimento allo stop delle ruspe solo per i Comuni della provincia di Napoli. In effetti la questione è relativa in particolar modo alla zona di Ischia dove vi è, spiegano le stesse fonti, il 60% delle case abusive. Il testo uscito dal Consiglio dei ministri prevede invece il riferimento a tutta la regione Campania.
Il decreto è di due articoli il primo prevede che "Al fine di fronteggiare la grave situazione abitativa nella regione Campania, e di consentire un'adeguata ed attuale ricognizione delle necessità determinatesi dopo gli interventi della Corte Costituzionale successivi al 2003, sono sospese fino al 30 giugno 2011 le demolizioni di immobili destinati esclusivamente a prima abitazione, siti nel territorio della regione Campania, disposte a seguito di sentenza penale, purché riguardanti immobili occupati stabilmente da soggetti sforniti di altra abitazione e concernenti abusi realizzati entro il 31 marzo 2003".
"Si procede in ogni caso - si legge ancora nel testo - alla demolizione ove dall'ufficio tecnico del Comune competente ovvero dal competente ufficio della protezione civile della Regione, siano stati riscontrati pericoli per la pubblica o privata incolumità derivanti dall'edificio del quale sia stata disposta la demolizione in sede penale, ovvero sia stata accertata la violazione dei vincoli paesaggistici previsti dalla normativa nazionale vigente". Il secondo articolo riguarda l'entrata in vigore.
A quanto si apprende da fonti di maggioranza, in Consiglio dei ministri era entrata anche una diversa bozza di decreto che prevedeva un riferimento allo stop delle ruspe solo per i Comuni della provincia di Napoli. In effetti la questione è relativa in particolar modo alla zona di Ischia dove vi è, spiegano le stesse fonti, il 60% delle case abusive. Il testo uscito dal Consiglio dei ministri prevede invece il riferimento a tutta la regione Campania.