Feltri: “Fini ha più volte chiesto la mia testa”

Politica
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I direttori de “Il Giornale” e di “La Repubblica” hanno commentato lo scontro tra il presidente della Camera e quello del Consiglio. Feltri: "Noi non facciamo strategie politiche". Mauro: “Oggi gli italiani hanno assistito a un divorzio"

Il presidente della Camera durante il suo intervento alla direzione del Pdl ha sottolineato più volte gli attacchi subiti da alcune testate legate alla famiglia Berlsuconi: "Sono stato oggetto negli ultimi mesi di trattamenti mediatici dei giornalisti da mezzi di informazione lautamente pagati da stretti familiari del presidente del Consiglio" . Un chiaro riferimento a Mediset, ma soprattutto al Giornale Diretto da Vittorio Feltri.

Il quale non ha fatto attendere la sua risposta: “Diciamo che tutti gli uomini politici sono oggetto di attenzioni, non soltanto Fini. E’ certo che il presidente della Camera negli ultimi tempi è salito alla ribalta e quindi ha avuto anche una maggiore attenzione rispetto ad altri”.

“L’affermazione di Fini è dunque una banalità – ha continuato il direttore de “Il Giornale” – è vero che anche noi ci siamo occupati del presidente della Camera. Il fatto che il quotidiano che diriggo ha tra i suoi editori il fratello di Silvio Berlusconi non deve indurre Fini a pensare che qui si fanno delle strategie politiche, perché non è così”.

Feltri dunque esclude che negli ultimi mesi il suo quotidiano abbia attaccato in modo particolare e strumentale Fini: “Noi abbiamo criticato Fini e continueremo a farlo perché ha delle posizioni che non condividiamo, né dal punto di vista politico, né da quello tattico e neanche da quello strategico”. Il Direttore ha concluso dicendo: “So che Fini ha più volte chiesto la mia testa. E questo dimostra solo il fatto che è un democratico a fase alterne. Critica che lo critica e elogia che lo appoggia”.

Anche il direttore di Repubblica Ezio Mauro ha commentato l’acceso scontro tra il presidente della Camera e quello del Consiglio: “Sono i nodi che vengono al pettine, coperti troppe volte dagli applausi, dai sondaggi, da una concezione carismatica del potere. Oggi le due culture che vivono all’interno del Pdl, vanno a cozzare tra di loro e sarà molto difficile tenerle insieme d’ora in avanti. Gli italiani oggi hanno assistito a un divorzio”.   

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