Mafia, Lombardo: piano per abbattermi anche fisicamente

Politica
raffaele_lombardo

"Mai intervenuto su appalti a favore di qualcuno". Il presidente della Regione Sicilia Raffaele Lombardo all'Assemblea regionale parla delle accuse che gli vengono addebitate dalla procura di Catania che indaga su mafia e politica

"Il 9 dicembre in quest'aula ho detto che subivo uno stillicidio di aggressioni da parte di un tavolo trasversale ai partiti, impegnato alacramente ad abbattere  l'avversario con mezzi politici e con mezzi mediatici-giudiziari o anche fisicamente se non fossero bastati i primi due mezzi". Queste le parole pronunciate in aula all'Assemblea regionale siciliana dal presidente della Regione Sicilia Raffaele Lombardo nel corso del suo intervento a proposito della fuga di notizie sull'inchiesta della procura di Catania in cui è indagato per concorso in associazione mafiosa.

Lombardo ha definito il suo caso "un'aggressione mediatica congegnata da menti raffinate". Si tratta, ha aggiunto, di "una vicenda giudiziaria da contorni nebulosi". E ha sottolineato per due volte "di non avere ricevuto a tutt'oggi neppure un avviso di garanzia".

"Oltraggi e calunnie mi sono stati rivolti da una sorta di magistratura parallela; questo è il ruolo affidato a certa stampa, ma da chi dovrà essere la magistratura, quella vera, a svelarcelo". Il riferimento di Lombardo, anche se non lo ha citato in aula durante il suo intervento, è al quotidiano La Repubblica che nei giorni scorsi ha dato notizia dell'inchiesta a carico del governatore indagato per concorso in associazione mafiosa.

"Nessuno, tra amici o parenti, mi ha proposto di intervenire per appalti a favore di chicchesia, mafiosi o limpidissimi imprenditori" ha detto il presidente della Regione siciliana. "Il 29 marzo scorso ho appreso che io avrei eretto uno scudo invalicabile attorno a me, mentre io parlo con chiunque - ha sottolineato Lombardo - Chiunque mi contatta, se non ci riesce al telefono, lo fa attraverso sms e poi viene richiamato. Tutto questo è registrato dai tabulati dei miei cellulari. E tutto è memorizzato nelle schede delle persone che mi incontrano. Nessuna barriera, nessun tramite, e i miei amici si lamentano. Io ho la smania di avere un contatto diretto, anche se vengo criticato".

Infine, Lombardo chiede "al ministro della Giustizia, Angelino Alfano e ai deputati che non si abolisca lo strumento delle intercettazioni. Mai privare di questo strumento importante chi lotta la mafia".

Guarda l'intervento di Raffaele Lombardo


Politica: I più letti

[an error occurred while processing this directive]