Berlusconi: riforme da fare con l'opposizione
PoliticaPer il premier il semipresidenzialismo appare la via più opportuna, ma la riforma deve essere condivisa. E si dice aperto a un ritorno delll'Udc
Silvio Berlusconi pare cogliere l'invito del presidente Napolitano e sulle riforme apre all'opposizione. "E' auspicabile che ci possano essere incontri con i leader dell'opposizione" sull'iter delle riforme." dice il presidente del Consiglio. Il premier indica anche l'obiettivo al quale punto: "Il semipresidenzialismo è il modello che ci appare come il più opportuno, però siamo assolutamente aperti a discuterne anche con l'opposizione".
Si prevedono tempi lunghi invece per quanto riguarda la riforma del fisco. "Non ho mai detto che faremo la riforma del fisco entro l'anno" perché "deve sposarsi con il federalismo fiscale. Dobbiamo continuare sulla linea del rigore" ha detto il presidente del Consiglio elogiano poi Giulio Tremonti per come sia riuscito a mantenere il rigore dei conti in quest'ultimo anno.
Sulla giustizia Berlusconi dice che la riforma non sarà punitiva e andrà fatta con l'opposizione. E poi conclude con un invito all'Udc a tornare nell'alveo del centro destra: "Ci sono tutte le condizioni perché l'Udc possa fare una scelta. Noi siamo aperti al confronto con loro nella prospettiva di un ritorno dell'Udc nei moderati al nostro fianco. Queste ultime elezioni hanno dimostrato - spiega il premier - che quando l'Udc va con forze politiche diverse da quelle appartenenti alla famiglia popolare europea" perde, mentre "quando si e' unita a noi ha aumentato i voti, come successo in Calabria e in Campania".
Si prevedono tempi lunghi invece per quanto riguarda la riforma del fisco. "Non ho mai detto che faremo la riforma del fisco entro l'anno" perché "deve sposarsi con il federalismo fiscale. Dobbiamo continuare sulla linea del rigore" ha detto il presidente del Consiglio elogiano poi Giulio Tremonti per come sia riuscito a mantenere il rigore dei conti in quest'ultimo anno.
Sulla giustizia Berlusconi dice che la riforma non sarà punitiva e andrà fatta con l'opposizione. E poi conclude con un invito all'Udc a tornare nell'alveo del centro destra: "Ci sono tutte le condizioni perché l'Udc possa fare una scelta. Noi siamo aperti al confronto con loro nella prospettiva di un ritorno dell'Udc nei moderati al nostro fianco. Queste ultime elezioni hanno dimostrato - spiega il premier - che quando l'Udc va con forze politiche diverse da quelle appartenenti alla famiglia popolare europea" perde, mentre "quando si e' unita a noi ha aumentato i voti, come successo in Calabria e in Campania".