Alle comunali il candidato del centrosinistra batte il ministro per la Funzione pubblica che, sconfitto anche nel 2000, dichiara: "Non ci riproverò più, fra cinque anni qualcun altro raccoglierà la bandiera del cambiamento"
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COMUNALI E PROVINCIALI: TUTTI I DATI
Dopo la sconfitta di Roberto Castelli al comune di Lecco , c'è un altro ko eccellente. E' quello di Renato Brunetta, ministro per la Funzione Pubblica, a Venezia. Brunetta, sostenuto dal Pdl e dalla Lega, resta fermo al 42% mentre lo sfidante, il candidato del Pd Giorgio Orsoni, supera il 51% e succede quindi a Massimo Cacciari alla guida della città.
Il dato del comune di Venezia, nettamente diverso da quello che nella giornata di lunedì ha consacrato Luca Zaia presidente della Regione , è però in linea con la tendenza del voto espresso dai veneziani anche alle regionali. Se nel resto del Veneto la superiorità del centrodestra è stata schiacciante, a Venezia invece anche alle regionali i cittadini hanno votato di più per il candidato del centrosinistra Giuseppe Bortolussi .
Per Giorgio Orsoni, che si è imposto nel confronto a sindaco con Renato Brunetta, Venezia "è una città diversa, aperta al mondo, quindi questa vittoria del centrosinistra conferma il suo ruolo di città che nella sua diversità vuole essere faro di civiltà nel mondo". Esprimendo "grande soddisfazione" per il risultato, Orsoni ha aggiunto che la città lagunare "ha bisogno di una guida tranquilla, sicura, che porti avanti progetti che sono stati sempre un fiore all'occhiello e che si rinnovi - ha aggiunto - con passione e una visione del futuro".
"Non ci riproverò più”. Dopo due sconfitte, la prima nel 2000 al ballottaggio contro Paolo Costa, e oggi a distanza di 10 anni al primo turno contro Giorgio Orsoni, Renato Brunetta non tenterà una terza volta di diventare sindaco di Venezia. "Fra cinque anni qualcun altro raccoglierà la bandiera del cambiamento. Oggi è prevalso il conservatorismo rispetto al nuovo" ha detto il ministro, che comunque non si è pentito di essersi gettato in questa avventura.
Pier Giorgio Orsoni: Venezia ha bisogno di una guida sicura e grandi progetti. Ascolta le aparole del primo cittadino della Laguna
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Dopo la sconfitta di Roberto Castelli al comune di Lecco , c'è un altro ko eccellente. E' quello di Renato Brunetta, ministro per la Funzione Pubblica, a Venezia. Brunetta, sostenuto dal Pdl e dalla Lega, resta fermo al 42% mentre lo sfidante, il candidato del Pd Giorgio Orsoni, supera il 51% e succede quindi a Massimo Cacciari alla guida della città.
Il dato del comune di Venezia, nettamente diverso da quello che nella giornata di lunedì ha consacrato Luca Zaia presidente della Regione , è però in linea con la tendenza del voto espresso dai veneziani anche alle regionali. Se nel resto del Veneto la superiorità del centrodestra è stata schiacciante, a Venezia invece anche alle regionali i cittadini hanno votato di più per il candidato del centrosinistra Giuseppe Bortolussi .
Per Giorgio Orsoni, che si è imposto nel confronto a sindaco con Renato Brunetta, Venezia "è una città diversa, aperta al mondo, quindi questa vittoria del centrosinistra conferma il suo ruolo di città che nella sua diversità vuole essere faro di civiltà nel mondo". Esprimendo "grande soddisfazione" per il risultato, Orsoni ha aggiunto che la città lagunare "ha bisogno di una guida tranquilla, sicura, che porti avanti progetti che sono stati sempre un fiore all'occhiello e che si rinnovi - ha aggiunto - con passione e una visione del futuro".
"Non ci riproverò più”. Dopo due sconfitte, la prima nel 2000 al ballottaggio contro Paolo Costa, e oggi a distanza di 10 anni al primo turno contro Giorgio Orsoni, Renato Brunetta non tenterà una terza volta di diventare sindaco di Venezia. "Fra cinque anni qualcun altro raccoglierà la bandiera del cambiamento. Oggi è prevalso il conservatorismo rispetto al nuovo" ha detto il ministro, che comunque non si è pentito di essersi gettato in questa avventura.
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