Il Governatore esce vittorioso dalle urne: "Ogni volta per me la prova era doppia: primarie e secondarie. Due volte in cinque anni". E ancora: "Il popolo pugliese sa distinguere le persone perbene dai briganti". I VIDEO
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"Da dove ricomincio? Dalla precarietà”: così ha risposto il presidente della Regione Puglia, Nichi Vendola, ai giornalisti che gli chiedevano da dove intende partire con l'attività della nuova giunta che guiderà nei prossimi cinque anni (in fondo all'articolo i video del comizio tenuto da Vendola subito dopo la vittoria).
Ha vinto: e ancora una volta è salito sul podio. Ha vinto la medaglia di ben due primarie e di due elezioni regionali. Un record che non ha nessun leader nazionale. Nichi Vendola, 52 anni (Sinistra ecologia e Libertà) è per il secondo quinquennio consecutivo il presidente della Regione Puglia. In tarda serata, al 28% di schede scrutinate, raggiunge tra il 48 e il 50%, sconfiggendo così il suo più diretto avversario Rocco Palese, candidato del centrodestra che ha raggiunto il 42 e il 43%. Adriana Poli Bortone, sostenuta da Udc e Io Sud-Mpa, sarebbe intorno all'8%. Il quarto candidato, Michele Rizzi, sostenuto da Alternativa comunista avrebbe rosicchiato a Vendola solo pochi voti (meno dello 0,5%).
I pugliesi, a quanto pare, lo promuovono a pieni voti e così Nichi Vendola viene di fatto candidato dal "suo" popolo ad essere un leader nazionale della sinistra. In realtà Vendola è riuscito a vincere le sue battaglie all'interno della sua stessa coalizione di centrosinistra, imponendosi sui vertici del Pd che non lo avrebbe voluto come candidato, e contro il centrodestra. Ha vinto contro D'Alema e ha vinto contro Fitto, ex presidente della Regione Puglia e ora ministro dei Rapporti con le Regioni nel governo Berlusconi.
Il cuore della sua vittoria è in un segreto già svelato: è - come lui stesso dice - nella "connessione sentimentale" tra lui e il suo popolo, è nel rapporto che ha saputo costruire tra la politica e il popolo. Un popolo che con questo voto - dice Nicola Fratoianni, coordinatore regionale di Sel, e inseparabile amico del governatore uscente in questa lunga campagna elettorale - "ha dimostrato di essere contro i gruppi dirigenti autoreferenziali dei partiti, un popolo che decide autonomamente".
Nella 'fabbrica' di Nichi, in via De Rossi, a Bari, per tutto il pomeriggio e fino a sera inoltrata si sono accalcati i suoi sostenitori. Il tratto di strada è stato chiuso al traffico, è stato allestito un grande schermo per seguire i dati: una grande festa, culminata dopo le 19,30 con l'arrivo in strada di Vendola che si è offerto ai giornalisti, senza alcuna resistenza, acclamato dalla gente, provato da una tensione che si è sciolta, all'interno del comitato elettorale, in un lungo abbraccio con l'anziana madre Antonetta. E infine, alle 22 un grande comizio in piazza prefettura (guarda i video sotto). "C'è un Sud che è in piedi", dice Vendola. Un Sud che "orgogliosamente rivendica le proprie eccellenze e i propri talenti e cerca la strada del futuro". E a proposito delle inchieste sulla sanità che avrebbero potuto influire sul voto, dice: "Il fiuto, l'olfatto del popolo pugliese sa distinguere le persone dai briganti".
In casa del centrodestra l'atmosfera è pesante: Rocco Palese arriva nel comitato di via Melo sul tardi. "C'è qualcuno che ha lavorato per farci perdere", dice riferendosi ad Adriana Poli Bortone che si è candidata col suo movimento e con il sostegno dell'Udc. "Da dopodomani - ha aggiunto Palese - ci rimetteremo al lavoro, facendo l'opposizione nell'interesse dei pugliesi che non hanno capito il malgoverno di questi anni".
Al comitato arriva anche il ministro Fitto: "Vendola - dice - deve ringraziare Adriana Poli Bortone e l'Udc" per la sua vittoria: "una candidatura data in quel modo aveva l'obiettivo esclusivo di indebolirci". "A Vendola - aggiunge - rispondo che in politica bisogna sapere perdere, è una cosa difficile. Ma bisogna anche saper essere in grado di vincere e non eccedere nell'arroganza". "Abbiamo fatto una bella campagna elettorale - ha detto ancora - una campagna entusiasmante, la Puglia ha perso una occasione importante". "Vendola ringrazi Fitto per la seconda volta - tuona invece da Lecce Adriana Poli Bortone - visto che per la seconda volta è grazie a Fitto se conquista la presidenza della Regione". "La miopia politica di Fitto - aggiunge - che ha imposto a Berlusconi il 'no' a una alleanza vasta con Io Sud e Udc è l'unica causa reale di questa vittoria di Vendola: soltanto Fitto poteva riuscire nell'impresa di far rieleggere il governatore uscente malgrado ciò che è successo in questi anni".
Ma dalla Puglia, la vittoria di Vendola pesa anche alivello nazionale.
Rivolgendosi direttamente alla sua coalizione il governatore rieletto ha esortato: "Dobbiamo essere attenti a leggere tutti i segnali di crisi del blocco politico del centrodestra, guardando ogni crepa e smagliatura che si apre nel racconto berlusconiano. Guardiamo dall'altra parte, verso settori dell'opinione pubblica ormai disincantati da Berlusconi".
"Bisogna avere grande rigidità negli obiettivi e flessibilità tattica, rendendoci disponibili a un quadro di alleanze e sappia capitalizzare tutto ciò che è oggi svantaggio per il centrodestra e che può diventare vantaggio del centrosinistra".
I VIDEO DEL COMIZIO DI NICHI VENDOLA
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"Da dove ricomincio? Dalla precarietà”: così ha risposto il presidente della Regione Puglia, Nichi Vendola, ai giornalisti che gli chiedevano da dove intende partire con l'attività della nuova giunta che guiderà nei prossimi cinque anni (in fondo all'articolo i video del comizio tenuto da Vendola subito dopo la vittoria).
Ha vinto: e ancora una volta è salito sul podio. Ha vinto la medaglia di ben due primarie e di due elezioni regionali. Un record che non ha nessun leader nazionale. Nichi Vendola, 52 anni (Sinistra ecologia e Libertà) è per il secondo quinquennio consecutivo il presidente della Regione Puglia. In tarda serata, al 28% di schede scrutinate, raggiunge tra il 48 e il 50%, sconfiggendo così il suo più diretto avversario Rocco Palese, candidato del centrodestra che ha raggiunto il 42 e il 43%. Adriana Poli Bortone, sostenuta da Udc e Io Sud-Mpa, sarebbe intorno all'8%. Il quarto candidato, Michele Rizzi, sostenuto da Alternativa comunista avrebbe rosicchiato a Vendola solo pochi voti (meno dello 0,5%).
I pugliesi, a quanto pare, lo promuovono a pieni voti e così Nichi Vendola viene di fatto candidato dal "suo" popolo ad essere un leader nazionale della sinistra. In realtà Vendola è riuscito a vincere le sue battaglie all'interno della sua stessa coalizione di centrosinistra, imponendosi sui vertici del Pd che non lo avrebbe voluto come candidato, e contro il centrodestra. Ha vinto contro D'Alema e ha vinto contro Fitto, ex presidente della Regione Puglia e ora ministro dei Rapporti con le Regioni nel governo Berlusconi.
Il cuore della sua vittoria è in un segreto già svelato: è - come lui stesso dice - nella "connessione sentimentale" tra lui e il suo popolo, è nel rapporto che ha saputo costruire tra la politica e il popolo. Un popolo che con questo voto - dice Nicola Fratoianni, coordinatore regionale di Sel, e inseparabile amico del governatore uscente in questa lunga campagna elettorale - "ha dimostrato di essere contro i gruppi dirigenti autoreferenziali dei partiti, un popolo che decide autonomamente".
Nella 'fabbrica' di Nichi, in via De Rossi, a Bari, per tutto il pomeriggio e fino a sera inoltrata si sono accalcati i suoi sostenitori. Il tratto di strada è stato chiuso al traffico, è stato allestito un grande schermo per seguire i dati: una grande festa, culminata dopo le 19,30 con l'arrivo in strada di Vendola che si è offerto ai giornalisti, senza alcuna resistenza, acclamato dalla gente, provato da una tensione che si è sciolta, all'interno del comitato elettorale, in un lungo abbraccio con l'anziana madre Antonetta. E infine, alle 22 un grande comizio in piazza prefettura (guarda i video sotto). "C'è un Sud che è in piedi", dice Vendola. Un Sud che "orgogliosamente rivendica le proprie eccellenze e i propri talenti e cerca la strada del futuro". E a proposito delle inchieste sulla sanità che avrebbero potuto influire sul voto, dice: "Il fiuto, l'olfatto del popolo pugliese sa distinguere le persone dai briganti".
In casa del centrodestra l'atmosfera è pesante: Rocco Palese arriva nel comitato di via Melo sul tardi. "C'è qualcuno che ha lavorato per farci perdere", dice riferendosi ad Adriana Poli Bortone che si è candidata col suo movimento e con il sostegno dell'Udc. "Da dopodomani - ha aggiunto Palese - ci rimetteremo al lavoro, facendo l'opposizione nell'interesse dei pugliesi che non hanno capito il malgoverno di questi anni".
Al comitato arriva anche il ministro Fitto: "Vendola - dice - deve ringraziare Adriana Poli Bortone e l'Udc" per la sua vittoria: "una candidatura data in quel modo aveva l'obiettivo esclusivo di indebolirci". "A Vendola - aggiunge - rispondo che in politica bisogna sapere perdere, è una cosa difficile. Ma bisogna anche saper essere in grado di vincere e non eccedere nell'arroganza". "Abbiamo fatto una bella campagna elettorale - ha detto ancora - una campagna entusiasmante, la Puglia ha perso una occasione importante". "Vendola ringrazi Fitto per la seconda volta - tuona invece da Lecce Adriana Poli Bortone - visto che per la seconda volta è grazie a Fitto se conquista la presidenza della Regione". "La miopia politica di Fitto - aggiunge - che ha imposto a Berlusconi il 'no' a una alleanza vasta con Io Sud e Udc è l'unica causa reale di questa vittoria di Vendola: soltanto Fitto poteva riuscire nell'impresa di far rieleggere il governatore uscente malgrado ciò che è successo in questi anni".
Ma dalla Puglia, la vittoria di Vendola pesa anche alivello nazionale.
Rivolgendosi direttamente alla sua coalizione il governatore rieletto ha esortato: "Dobbiamo essere attenti a leggere tutti i segnali di crisi del blocco politico del centrodestra, guardando ogni crepa e smagliatura che si apre nel racconto berlusconiano. Guardiamo dall'altra parte, verso settori dell'opinione pubblica ormai disincantati da Berlusconi".
"Bisogna avere grande rigidità negli obiettivi e flessibilità tattica, rendendoci disponibili a un quadro di alleanze e sappia capitalizzare tutto ciò che è oggi svantaggio per il centrodestra e che può diventare vantaggio del centrosinistra".
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