Sale la tensione tra i poli. Da Torino il premier attacca sinistra e magistratura e promette di fare le riforme nei gazebo. Da Frosinone gli risponde il segretario del Pd
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A cinque giorni dal voto sale la tensione tra i poli. Silvio Berlusconi è a Torino per appoggiare il candidato leghista alla regione Roberto Cota, dove torna sui temi già affrontati nei giorni scorsi. Attacca ad alzo zero sinistra e magistratura, invoca la separazione delle carriere ("i Pm devono dare del Lei ai giudici" dice) e promette, per il dopo elezioni, le riforme istituzionali da fare anche senza l'appoggio delle opposizioni. "Dobbiamo aggredire le grandi riforme e portare lo Stato e le sue istituzioni al servizio dei cittadini. Per fare questo dobbiamo cambiare la Costituzione e far eleggere dai cittadini il presidente della Repubblica o il premier. Questa è la grande democrazia". E, ha aggiunto Berlusconi - "sarete voi elettori interpellati attraverso i gazebo a indicare quale via prenderemo".
Torna anche sul tema del cancro, che, nel corso del suo discorso alla manifestazione del Pdl a Roma, si era impegnato a sconfiggere entro il 2013. Il premier ribadisce che nei prossimi anni il governo "lavore à con grande sforzo sulla ricerca e sulla prevenzione" per debellare il cancro. "Io sono stato toccato e da quando ne sno uscito ho grande rispetto nei confronti della ricerca e della cura", dice il premier.
A Frosinone intanto è in corso un comizio di Pier Luigi Bersani. Il leader del Pd risponde indirettamente al premier ricordando tutte le riforme promesse e mai mantenute. "Berlusconi fa il surfista da una balla all'altra, ora c'è anche quella sulla sconfitta del tumore" dice Bersani - "Vi ricordate tutte le balle promesse e mai mantenute? L'abolizione del bollo auto, le due aliquote Irpef, eccetera eccetera. Vi ricordate se le ha poi realizzate? No - ha aggiunto - perché sono sparite nel nulla. Berlusconi continua a fare il surfista - ha concluso - ma alla fine si arriva alla spiaggia, e la gente comincia a vederla".
Il segretario del Pd ha poi preso spunto dal "pasticcio" compiuto dal Pdl sulle liste per la Provincia di Roma per mostrare come "non abbiano ancora quagliato". "Il fondo del problema - ha proseguito - è che un partito non si fonda su un predellino. Noi ci siamo strappati la giacca, ci siamo confrontati e scontrati sulle nostre culture, ma ora abbiamo fatto dei passi insieme. Loro ora sono più spaccati di come eravamo noi - ha aggiunto - perché la politica è una cosa seria, se non hai un padrone, e serve far ballare il cervello e un po' anche il cuore".
A Berlusconi risponde anche Antonio Di Pietro. Il presidente del Consiglio ha accusato a Torino l'ex pm di seminare odio con le sue parole. In una nota il leader dell'Idv ha voluto ricordare "a Silvio Berlusconi che non sono certo io ad alimentare un clima di odio, ma sono stati lui e il suo governo che hanno affamato questo Paese, creando un forte disagio sociale. L'inadeguatezza di questo governo è sotto gli occhi di tutti: in Parlamento non ha portato nessun provvedimento economico strutturale serio, volto a fronteggiare la grave crisi economica che attanaglia il Paese".
Berlusconi parla a Torino:
A cinque giorni dal voto sale la tensione tra i poli. Silvio Berlusconi è a Torino per appoggiare il candidato leghista alla regione Roberto Cota, dove torna sui temi già affrontati nei giorni scorsi. Attacca ad alzo zero sinistra e magistratura, invoca la separazione delle carriere ("i Pm devono dare del Lei ai giudici" dice) e promette, per il dopo elezioni, le riforme istituzionali da fare anche senza l'appoggio delle opposizioni. "Dobbiamo aggredire le grandi riforme e portare lo Stato e le sue istituzioni al servizio dei cittadini. Per fare questo dobbiamo cambiare la Costituzione e far eleggere dai cittadini il presidente della Repubblica o il premier. Questa è la grande democrazia". E, ha aggiunto Berlusconi - "sarete voi elettori interpellati attraverso i gazebo a indicare quale via prenderemo".
Torna anche sul tema del cancro, che, nel corso del suo discorso alla manifestazione del Pdl a Roma, si era impegnato a sconfiggere entro il 2013. Il premier ribadisce che nei prossimi anni il governo "lavore à con grande sforzo sulla ricerca e sulla prevenzione" per debellare il cancro. "Io sono stato toccato e da quando ne sno uscito ho grande rispetto nei confronti della ricerca e della cura", dice il premier.
A Frosinone intanto è in corso un comizio di Pier Luigi Bersani. Il leader del Pd risponde indirettamente al premier ricordando tutte le riforme promesse e mai mantenute. "Berlusconi fa il surfista da una balla all'altra, ora c'è anche quella sulla sconfitta del tumore" dice Bersani - "Vi ricordate tutte le balle promesse e mai mantenute? L'abolizione del bollo auto, le due aliquote Irpef, eccetera eccetera. Vi ricordate se le ha poi realizzate? No - ha aggiunto - perché sono sparite nel nulla. Berlusconi continua a fare il surfista - ha concluso - ma alla fine si arriva alla spiaggia, e la gente comincia a vederla".
Il segretario del Pd ha poi preso spunto dal "pasticcio" compiuto dal Pdl sulle liste per la Provincia di Roma per mostrare come "non abbiano ancora quagliato". "Il fondo del problema - ha proseguito - è che un partito non si fonda su un predellino. Noi ci siamo strappati la giacca, ci siamo confrontati e scontrati sulle nostre culture, ma ora abbiamo fatto dei passi insieme. Loro ora sono più spaccati di come eravamo noi - ha aggiunto - perché la politica è una cosa seria, se non hai un padrone, e serve far ballare il cervello e un po' anche il cuore".
A Berlusconi risponde anche Antonio Di Pietro. Il presidente del Consiglio ha accusato a Torino l'ex pm di seminare odio con le sue parole. In una nota il leader dell'Idv ha voluto ricordare "a Silvio Berlusconi che non sono certo io ad alimentare un clima di odio, ma sono stati lui e il suo governo che hanno affamato questo Paese, creando un forte disagio sociale. L'inadeguatezza di questo governo è sotto gli occhi di tutti: in Parlamento non ha portato nessun provvedimento economico strutturale serio, volto a fronteggiare la grave crisi economica che attanaglia il Paese".
Berlusconi parla a Torino: