Bandiere, slogan e un lungo serpentone con i colori del centrodestra per la manifestazione di Roma. Verdini: "Siamo più di un milione", ma per la questura solo 150mila. I candidati alle Regionali giurano sul palco. GUARDA TUTTI I VIDEO
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"Siamo tanti, siamo tantissimi, siamo le donne e gli uomini che amano la libertà e vogliono restare liberi". E' iniziato così il discorso di Silvio Berlusconi dal palco della manifestazione del Pdl a piazza San Giovanni. "Evviva, evviva, evviva - ha esordito il premier - Un grande, grande, grande abbraccio a tutti grazie di essere qui e benvenuti a Roma". "Grazie di essere venuti fin qui per questa grande festa di libertà - ha continuato - Grazie al nostro Paese, tenace forte e intelligente a questa nostra Italia che amiamo, siamo qui con entusiasmo e gioia".
"Siamo e lo dico con grande orgoglio - ha detto Berlusconi - la prima e la maggiore forza politica del Paese che si avvia a battere il record di produttività, esprime e interpreta sentimenti del suo popolo. Oggi ci prendiamo la scena con determinazione e orgoglio non contro qualcuno per accendere falò". "Siamo qui per reagire a due mesi di attacchi ingiusti e offensivi della sinistra e dei suoi giudici, siamo qui pere per domandare che venga confermato il nostro di diritto al voto a Roma e il nostro diritto a non essere spiati".
La sinistra è sempre la stessa ed è ammanettata ad alleati che sono "peggio" di lei. "Siamo movimento di popolo e sempre al popolo guarderemo. Se non lo facessimo sarebbe atto di immoralità politica che non ci perdoneremo e non ci verrebbe perdonato". "La sinistra ha cercato di buttare fango su Guido Bertolaso, ma il mio convincimento assoluto, e di tutti quelli che lo conoscono, è che siamo di fronte ad una persona assolutamente onesta, sia intellettualmente che moralmente. Lo è lui e lo sono i suoi collaboratori". "Visto che oggi Bertolaso compie gli anni - ha aggiunto il premier - gli mando da qui, a mio nome e a nome di tutti noi, un grande augurio".
Il premier ha parlato anche dell'inchiesta di Trani definendo i magistrati "politicizzati" e accusandoli di essersi "inventati l'ennesima inchiesta sul nulla basandosi sulle intercettazioni di alcune mie telefonate". "Un ufficio giudiziario che non ha nemmeno una competenza territoriale ha continuato ad intercettare il presidente del Consiglio - ha insistito Berlusconi - Intercettazioni casuali? Così casuali da essere ripetute per 18 volte". Per 158 volte, riferisce il presidente del Consiglio sono stati intercettati i ministri. "Con intercettazioni costose pagate con i soldi pubblici che si sarebbero potuti risparmiare. A ben pensare - aggiunge il Cavaliere - le scelte della sinistra di cavalcare le inchieste giudiziarie sono comprensibili: una campagna elettorale basata sui fatti la sinistra non può sostenerla".
Silvio Berlusconi guarda anche al dopo voto: "Dopo queste elezioni abbiamo tre anni nei quali, uscendo via via dalla crisi, approveremo le grandi riforme". Il presidente del Consiglio cita tra le riforme "l'elezione diretta del premier o del Presidente della Repubblica" e "la grande riforma della giustizia".
Finito il comizio il premier Berlusconi ha quindi iniziato a chiamare sul palco, uno ad uno, tutti i candidati della maggioranza alle prossime elezioni regionali. Per ognuno di loro il Cavaliere ha dedicato un pensiero invitando gli elettori a votarli. Poi ha detto loro: "Siete i missionari di verità". I candidati hanno quindi recitato un patto per l'Italia, impegnandosi a tener fede agli impegni presi in campagna elettorale.
La manifestazione era cominciata con un lungo serpentone dal Circo Massimo fino quasi a Piazza San Giovanni, con bandiere italiane, cori azzurri e vessilli del Pdl. In prima fila, tutti i ministri del governo. "Abbiamo superato abbondantemente un milione di presenze", ha detto il coordinatore nazionale del Pdl Denis Verdini, riportando la cifra dei partecipanti alla manifestazione. "Troppa grazia sant'Antonio. E meno male che non ci doveva essere nessuno secondo quelli della sinistra...", la replica divertita del ministro della Difesa Ignazio La Russa. Ma è arrivata subito la reazione degli esponenti di centrosinistra. Nino Stumpo del Pd ha criticato le cifre di Verdini definendo "il milione del signor Bonaventura, un parto della fantasia". Poco dopo è giunta anche la stima effettuata dalla Questura di Roma, secondo la quale i manifestanti sarebbero stati circa 150mila.
Nel corso della manifestazione invece il ministro La Russa si è improvvisato speaker, citando anche una canzione di Lucio Battisti. "Come può uno scoglio arginare il mare?", per sottolineare che, malgrado l'esclusione della lista del Pdl a Roma e provincia, il "mare" rappresentato dalle tante persone oggi in piazza riuscirà a vincere, superando lo "scoglio" della mancata ammissione della lista. La Russa ha poi continuato a presentare uno ad uno i ministri e gli esponenti della maggioranza riservando l'annuncio più carico di phatos alla candidata del centrodestra alla presidenza della Regione Lazio, Renata Polverini.
Entusiasta della manifestazione il ministro del Welfare Maurizio Sacconi: "Mi auguro che la manifestazione di oggi possa rappresentare un segnale per coloro che vogliono spaccare il Paese. La politica non si fa con i calcolatori, ma guardando a questa manifestazione di popolo, sicuramente c'è una partecipazione maggiore alla manifestazione della sinistra".
Soddisfatta il ministro della Gioventù e presidente nazionale della Giovane Italia, Giorgia Meloni: "Vedo una grande mobilitazione di popolo, di gente che crede ancora nella politica e che non si accontenta delle risposte date fino ad oggi e che chiede il diritto di esprimere compiutamente il proprio consenso".
I video con tutti gli interventi alla manifestazione:
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"Siamo tanti, siamo tantissimi, siamo le donne e gli uomini che amano la libertà e vogliono restare liberi". E' iniziato così il discorso di Silvio Berlusconi dal palco della manifestazione del Pdl a piazza San Giovanni. "Evviva, evviva, evviva - ha esordito il premier - Un grande, grande, grande abbraccio a tutti grazie di essere qui e benvenuti a Roma". "Grazie di essere venuti fin qui per questa grande festa di libertà - ha continuato - Grazie al nostro Paese, tenace forte e intelligente a questa nostra Italia che amiamo, siamo qui con entusiasmo e gioia".
"Siamo e lo dico con grande orgoglio - ha detto Berlusconi - la prima e la maggiore forza politica del Paese che si avvia a battere il record di produttività, esprime e interpreta sentimenti del suo popolo. Oggi ci prendiamo la scena con determinazione e orgoglio non contro qualcuno per accendere falò". "Siamo qui per reagire a due mesi di attacchi ingiusti e offensivi della sinistra e dei suoi giudici, siamo qui pere per domandare che venga confermato il nostro di diritto al voto a Roma e il nostro diritto a non essere spiati".
La sinistra è sempre la stessa ed è ammanettata ad alleati che sono "peggio" di lei. "Siamo movimento di popolo e sempre al popolo guarderemo. Se non lo facessimo sarebbe atto di immoralità politica che non ci perdoneremo e non ci verrebbe perdonato". "La sinistra ha cercato di buttare fango su Guido Bertolaso, ma il mio convincimento assoluto, e di tutti quelli che lo conoscono, è che siamo di fronte ad una persona assolutamente onesta, sia intellettualmente che moralmente. Lo è lui e lo sono i suoi collaboratori". "Visto che oggi Bertolaso compie gli anni - ha aggiunto il premier - gli mando da qui, a mio nome e a nome di tutti noi, un grande augurio".
Il premier ha parlato anche dell'inchiesta di Trani definendo i magistrati "politicizzati" e accusandoli di essersi "inventati l'ennesima inchiesta sul nulla basandosi sulle intercettazioni di alcune mie telefonate". "Un ufficio giudiziario che non ha nemmeno una competenza territoriale ha continuato ad intercettare il presidente del Consiglio - ha insistito Berlusconi - Intercettazioni casuali? Così casuali da essere ripetute per 18 volte". Per 158 volte, riferisce il presidente del Consiglio sono stati intercettati i ministri. "Con intercettazioni costose pagate con i soldi pubblici che si sarebbero potuti risparmiare. A ben pensare - aggiunge il Cavaliere - le scelte della sinistra di cavalcare le inchieste giudiziarie sono comprensibili: una campagna elettorale basata sui fatti la sinistra non può sostenerla".
Silvio Berlusconi guarda anche al dopo voto: "Dopo queste elezioni abbiamo tre anni nei quali, uscendo via via dalla crisi, approveremo le grandi riforme". Il presidente del Consiglio cita tra le riforme "l'elezione diretta del premier o del Presidente della Repubblica" e "la grande riforma della giustizia".
Finito il comizio il premier Berlusconi ha quindi iniziato a chiamare sul palco, uno ad uno, tutti i candidati della maggioranza alle prossime elezioni regionali. Per ognuno di loro il Cavaliere ha dedicato un pensiero invitando gli elettori a votarli. Poi ha detto loro: "Siete i missionari di verità". I candidati hanno quindi recitato un patto per l'Italia, impegnandosi a tener fede agli impegni presi in campagna elettorale.
La manifestazione era cominciata con un lungo serpentone dal Circo Massimo fino quasi a Piazza San Giovanni, con bandiere italiane, cori azzurri e vessilli del Pdl. In prima fila, tutti i ministri del governo. "Abbiamo superato abbondantemente un milione di presenze", ha detto il coordinatore nazionale del Pdl Denis Verdini, riportando la cifra dei partecipanti alla manifestazione. "Troppa grazia sant'Antonio. E meno male che non ci doveva essere nessuno secondo quelli della sinistra...", la replica divertita del ministro della Difesa Ignazio La Russa. Ma è arrivata subito la reazione degli esponenti di centrosinistra. Nino Stumpo del Pd ha criticato le cifre di Verdini definendo "il milione del signor Bonaventura, un parto della fantasia". Poco dopo è giunta anche la stima effettuata dalla Questura di Roma, secondo la quale i manifestanti sarebbero stati circa 150mila.
Nel corso della manifestazione invece il ministro La Russa si è improvvisato speaker, citando anche una canzione di Lucio Battisti. "Come può uno scoglio arginare il mare?", per sottolineare che, malgrado l'esclusione della lista del Pdl a Roma e provincia, il "mare" rappresentato dalle tante persone oggi in piazza riuscirà a vincere, superando lo "scoglio" della mancata ammissione della lista. La Russa ha poi continuato a presentare uno ad uno i ministri e gli esponenti della maggioranza riservando l'annuncio più carico di phatos alla candidata del centrodestra alla presidenza della Regione Lazio, Renata Polverini.
Entusiasta della manifestazione il ministro del Welfare Maurizio Sacconi: "Mi auguro che la manifestazione di oggi possa rappresentare un segnale per coloro che vogliono spaccare il Paese. La politica non si fa con i calcolatori, ma guardando a questa manifestazione di popolo, sicuramente c'è una partecipazione maggiore alla manifestazione della sinistra".
Soddisfatta il ministro della Gioventù e presidente nazionale della Giovane Italia, Giorgia Meloni: "Vedo una grande mobilitazione di popolo, di gente che crede ancora nella politica e che non si accontenta delle risposte date fino ad oggi e che chiede il diritto di esprimere compiutamente il proprio consenso".
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