Il leader della Lega Nord: “Non è che un presidente del Consiglio possa non parlare perché sa di essere sempre intercettato”. D'Alema: "Solco crescente tra Berlusconi e il Paese". Di Pietro: "Mandare a casa il dittatorello"
La vicenda delle intercettazioni che hanno toccato Silvio Berlusconi nell'inchiesta di Trani sulla vicenda Rai-Agcom è "da matti", ma "forse Berlusconi dovrebbe stare più attento". Lo dice il leader della Lega nord Umberto Bossi, intervistato dal Corriere della sera . "Anche se intercettano mia moglie al telefono con mio figlio - osserva - può sembrare chissà che. E a lui hanno fatto un gran danno". Da qui l'idea che il premier debba "stare più attento,", "però - aggiunge Bossi - non è che un presidente del Consiglio possa non parlare al telefono perché sa di essere sempre intercettato. Ma dove siamo? Non è una cosa normale, questa".
Poi il leader del Carroccio passa a parlare di politica ed elezioni: "E' il momento di abbassare la voce". Secondo Bossi "quest'aria che tira non fa bene proprio a nessuno. Non stiamo dicendo le cose che alla gente interessano". E alla domanda se le polemiche sulle liste elettorali potranno far perdere voti al centrodestra, risponde: "Un po, sì. Speriamo pochi".
Massimo D'Alema, commentando le vicende sull’inchiesta di Trani, si dice molto colpito e sconvolto dall'immagine stridente" che si nota vedendo "il contrasto tra la realtà del Paese, afflitto dalla disoccupazione e dalla crisi economica, e poi l'immagine del premier che passa il suo tempo al telefono per fermare trasmissioni e dibattiti televisivi".
Le dichiarazioni di Di Pietro
"I cittadini, gia' da queste elezioni regionali e poi con le prossime politiche, devono rimandare a casa il dittatorello Berlusconi". Il leader dell'Italia dei Valori, Antonio Di Pietro, da' un significato politico nazionale al voto di fine mese. "E' stato lo stesso presidente del Consiglio - aggiunge Di Pietro, in tour elettorale per il Piemonte - a voler dare alle prossime amministrative un valore politico nazionale. E allora io ribadisco che in questi due anni e mezzo di governo Berlusconi - sottolinea - abbiamo avuto a che fare con un Parlamento bloccato solo nel fare leggi ad personam e con un governo che si e' disinteressato totalmente dei veri problemi da affrontare". "Mi pare quindi che ci siano tutte le premesse - osserva l'ex magistrato di Mani Pulite - per dire che i cittadini, con il voto di fine mese, devono rimandare a casa il dittatorello nostrano prima che sia troppo tardi".
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Massimo D'Alema, commentando le vicende sull’inchiesta di Trani, si dice molto colpito e sconvolto dall'immagine stridente" che si nota vedendo "il contrasto tra la realtà del Paese, afflitto dalla disoccupazione e dalla crisi economica, e poi l'immagine del premier che passa il suo tempo al telefono per fermare trasmissioni e dibattiti televisivi".
Le dichiarazioni di Di Pietro
"I cittadini, gia' da queste elezioni regionali e poi con le prossime politiche, devono rimandare a casa il dittatorello Berlusconi". Il leader dell'Italia dei Valori, Antonio Di Pietro, da' un significato politico nazionale al voto di fine mese. "E' stato lo stesso presidente del Consiglio - aggiunge Di Pietro, in tour elettorale per il Piemonte - a voler dare alle prossime amministrative un valore politico nazionale. E allora io ribadisco che in questi due anni e mezzo di governo Berlusconi - sottolinea - abbiamo avuto a che fare con un Parlamento bloccato solo nel fare leggi ad personam e con un governo che si e' disinteressato totalmente dei veri problemi da affrontare". "Mi pare quindi che ci siano tutte le premesse - osserva l'ex magistrato di Mani Pulite - per dire che i cittadini, con il voto di fine mese, devono rimandare a casa il dittatorello nostrano prima che sia troppo tardi".
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