Caso Polverini, Pdl denuncia i Radicali per violenza privata

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E' ancora caos nel Lazio dopo la mancata presentazione della lista per le Regionali. Il Capo dello Stato "condivide" la preoccupazione per la mancata presentazione della lista del Pdl alle regionali del Lazio ma è incompetente a intervenire

Dopo l'appello lanciato ieri dalla candidata presidente del centrodestra Renata Polverini al capo dello Stato per la bocciatura in tribunale della presentazione della lista Pdl di Roma alle regionali, il Quirinale ha risposto oggi con un breve comunicato per dire che la competenza sulla vicenda spetta "solo" alla giustizia.

Il caso delle liste del Pdl del Lazio non dunque trovato ancora una soluzione.
Nel frattempo, una denuncia-querela contro alcuni militanti dei Radicali per violenza privata e contro i
componenti dell'Ufficio Centrale per abuso d'ufficio. Questa la nuova mossa della Pdl oggi che ha allegato la denuncia al ricorso all'Ufficio Centrale presso la Corte d'Appello contro l'esclusione della lista Pdl per Roma e provincia dalle prossime elezioni regionali.

Il Quirinale, dal canto suo, dichiara oggi di non avere competenza sulla questione. "La preoccupazione di una piena rappresentanza - nella competizione elettorale regionale in Lazio come dovunque - delle forze politiche che intendono concorrervi, non può che essere compresa e condivisa dal Presidente della Repubblica", dice la nota diffusa questa mattina dall'ufficio del presidente Giorgio Napolitano. "Ma spetta solo alle competenti sedi giudiziarie la verifica del rispetto delle condizioni e procedure previste dalla legge".

Sabato scorso un incaricato del Pdl non era riuscito a presentare nei tempi prestabiliti dalla legge la lista dei candidati della provincia di Roma alle elezioni regionali in Lazio. Il partito di centrodestra ha subito presentato ricorso per chiedere la riammissione della lista, ma è stata bocciata dai magistrati dell'ufficio elettorale di Roma. Mentre il Pdl annunciava un nuovo ricorso, stavolta all'ufficio centrale elettorale presso la Corte d'Appello, Polverini lanciava un appello al presidente della Repubblica "perché i cittadini possano esprimere il proprio voto e la loro preferenza per il partito più importante della Regione", come ha detto in una conferenza stampa. "Credo che sia un problema burocratico e bisogna impedire che un eccesso di burocrazia uccida la democrazia", ha detto la ex leader del sindacato Ugl.

Tutto nasce dal ritardo con cui il rappresentante del Pdl ha cercato sabato, ultimo giorno utile per la presentazione delle liste, di consegnare la documentazione in Tribunale. Il termine era fissato per le 12, ma il rappresentante del partito di Silvio Berlusconi e Gianfranco Fini, sostiene un portavoce del Pdl,  avrebbe mancato la scadenza, nonostante avesse con sé tutti i documenti, perché si era attardato fuori dall'ufficio per pochi minuti trattenuto da un delegato radicale che polemizzava con lui.

Secondo altri rappresentanti di lista, riferiscono diversi media, il pasticcio sarebbe invece tutto del Pdl, dato che il delegato in fila davanti all'ufficio si è accorto all'ultimo di non avere con sé tutta la documentazione e, quando è tornato in Tribunale, era già scaduto il tempo.

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