Berlusconi: Tangentopoli? No, sono solo birbantelli

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Il premier ha poi aggiunto: "Inaspriremo le norme per i reati di corruzione". Chi "commette dei reati non può stare in nessun movimento politico". Le sentenze debbono essere passate in giudicato? "Dipende da caso a caso"

Su cento persone ci possono essere uno, due, tre, quattro o cinque individui “che possono essere dei birbantelli o dei birbanti che approfittano della loro posizione per interessi personali". E’ questa l’opinione di Silvio Berlusconi riguardo ai vari scandali che stanno emergendo in questi giorni. Secondo il presidente del Consiglio non c’è nessun ritorno a Tangentopoli, anche perché “tutti i partiti hanno il finanziamento pubblico”. Si tratta di "fatti personali che rientrano nelle statistiche" (Ieri la Corte dei Conti ha però denunciato: in Italia dilaga la corruzione).
E ancora: "Non credo ci siano dubbi sul fatto che chi sbaglia e commette dei reati non possa pretendere di restare in nessun movimento politico". Ma le sentenze debbono essere passate in giudicato? "Dipende da caso a caso: noi abbiamo deciso che le persone che sono sottoposte a indagini o processi in via di principio non debbano venire ricomprese nelle liste elettorali, ma anche che se ci sono dei dubbi sulla loro colpevolezza sarà l'Ufficio di presidenza a decidere caso per caso".

Duro attacco poi alle intercettazioni apparse sui quotidiani: è una situazione “di barbarie pura”. Per questo Berlusconi ha intenzione di spingere sul testo che ne dovrebbe limitare l’uso. “Non mi convince del tutto – ha affermato – perché lo vorrei ancora più severo”. Esclusa, comunque, l’ipotesi di ricorrere ad un decreto.

Nel prossimo Consiglio dei ministri Berlusconi avrebbe intenzione di presentare un provvedimento che possa inasprire le attuali norme in materia di corruzione.

In giornata alcune agenzie di stampa hanno riportato anche alcune dichiarazioni che il premier avrebbe fatto nel corso di una cena ieri sera: "La presidenza della Repubblica è un posto per chi ha dato tanto, è un posto per Letta" (che sui quotidiani di questa mattina viene smentito nella sua affermazione sugli imprenditori che avevano riso la notte del terremoto all'Aquila ma che non avevano avuto neanche "un euro").
Berlusconi avrebbe poi espresso timori per la propria incolumità: "Mi dicono che non devo andare in giro, che non devo fare campagna elettorale, che c'è ancora chi mi aspetta all'angolo per farmi fuori..."



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