Scontri Milano, Maroni e Bossi: "No ai rastrellamenti"

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I ministri dell'Interno e delle Riforme intervengono nel dibattito politico dopo l'episodio della guerriglia urbana in via Padova: "Serve un nuovo progetto di integrazione". Fiaccolta del Pdl in via Padova, i cittadini: servono più controlli

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"I rastrellamenti lasciamoli stare". Lo ha detto il ministro delle Riforme Umberto Bossi dopo che l'europarlamentare leghista Matteo Salvini, in seguito agli incidenti di sabato sera a Milano, aveva affermato che bisognava andare casa per casa per le espulsioni .

Sulla stessa linea il ministro dell'Interno Roberto Maroni. "In via Padova bisogna abbassare la febbre e non scatenare una guerra civile" - ha detto Maroni in un'ntervista al "Corriere della Sera" - "Nel futuro dobbiamo evitare le concentrazioni etniche in un solo quartiere". Si tratta di "un nuovo progetto di integrazione", ma ora afferma il titolare del Viminale "bisogna tenere insieme la città", senza interventi repressivi, "non serve incendiare le piazze". Per Maroni "c'è la necessità di un cambio di passo. C'è un modello sociale che non funziona, che va ricostruito" ed è necessaria una "gestione oculata degli insediamenti degli immigrati sul territorio".

Erano circa un centinaio le persone che hanno partecipato alla fiaccolata indetta dal Pdl in via Padova a Milano

E a due giorni dall'omicidio del 19enne egiziano per mano di un gruppo di latinoamericani, che ha scatenato una rivolta che ha messo a soqquadro il quartiere, il Pdl ha indetto una fiaccolata in via Padova alla quale hanno partecipato un centinaio di persone. LE REAZIONI DEI CITTTADINI.



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