Tre i candidati alle regionali in Puglia: Vendola, Palese (Pdl) e Adriana Poli Bortone. Casini: l'Udc non è identificabile con Vendola. Bersani: avanti col progetto del Pd, faremo alleanze prima di tutto con i cittadini
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Nichi Vendola stravince le primarie del centrosinistra in vista delle elezioni regionali e con il 73% batte per la seconda volta Francesco Boccia, candidato sostenuto dai vertici del Pd, aprendo così una delicata partita negli equilibri del partito.
Intanto si definisce il quadro candidature per le elezioni regionali. Casini scioglie le riserve, augura "buon lavoro a Vendola" e annuncia che il suo partito correrà da solo. "L'Udc - dichiara l'ex presidente della Camera - non è identificabile con Vendola" per questo motivo candida Adriana Poli Bortone.
Gli avversari di Vendola per la conquista della poltrone nella regione saranno dunque due: il senatore del Pdl Rocco Palese, da cinque anni capo dell'opposizione in Consiglio regionale e la candidata dell'Udc.
Il trionfo di Vendola è oggi al centro dell'analisi in casa Pd.
"Prendo atto di questo risultato e della necessità, quindi, per il Pd di sostenere lealmente Vendola come già facemmo nelle elezioni regionali del 2005" dichiara Massimo D'alema che ha sostenuto sin dall'inizio Francesco Boccia. E aggiunge: "E' evidente che non siamo riusciti, nel breve tempo di questa campagna elettorale, a rendere chiaro anzitutto ai nostri elettori la portata del confronto in cui ci siamo impegnati e di ciò avverto anche io la mia parte di responsabilità. E' essenziale - conclude D'Alema - che ora il Partito Democratico ritrovi la sua unità nello sforzo di costruire intorno al candidato Nichi Vendola la convergenza piu' ampia possibile e di rafforzare l'ispirazione riformista della nostra proposta di governo per la Puglia".
"Siamo determinatissimi a sostenere Vendola - dichiara il segretario del Pd Pierluigi Bersani - ma resta davanti a noi la proposta di favorire la convergenza di tutte le opposizioni in un percorso di alternativa alla destra". Il Pd "non è nella ridotta o nella riserva indiana: saremo competitivi e ce la giocheremo". Il segretario Pd, Pierluigi Bersani, nella conferenza stampa al
termine della direzione del partito afferma poi che la complessità nell'individuazione delle candidature di questi giorni è sintomo di democrazia e di attenzione al territorio. "Noi non abbiamo Via Bellerio o Arcore, lavoriamo alla luce del sole, ma per me questo si rivelerà una forza e quando la polvere si sarà depositata si vedrà che il Pd è competitivo".
Secondo il coordinatore del Pdl Sandro Bondi, il plebiscito incassato da Vendola è una "sconfitta della ditta Casini-D'Alema".
"Le nostalgie e le velleità terzaforziste e centriste - afferma Osvaldo Napoli - in Puglia come nel Lazio o in Piemonte, escono definitivamente battute".
Il risultato delle primarie pugliese incassa invece il plauso della sinistra che vi legge soprattutto "un riscatto" dalle politiche centriste. "Voglio sperare - afferma Paolo Ferrero, portavoce nazionale della Federazione della Sinistra - che la ritrovata unità possa essere estesa in tutta Italia". "La sua - è la convinzione del leader dell'Idv Antonio Di Pietro - è una vittoria della caparbietà e soprattutto della società civile".
Ascolta le reazioni politiche alla vittoria di Vendola
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Vendola stravince le primarie
Effetto Vendola anche sul web, entusiasmo su Facebook
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Nichi Vendola stravince le primarie del centrosinistra in vista delle elezioni regionali e con il 73% batte per la seconda volta Francesco Boccia, candidato sostenuto dai vertici del Pd, aprendo così una delicata partita negli equilibri del partito.
Intanto si definisce il quadro candidature per le elezioni regionali. Casini scioglie le riserve, augura "buon lavoro a Vendola" e annuncia che il suo partito correrà da solo. "L'Udc - dichiara l'ex presidente della Camera - non è identificabile con Vendola" per questo motivo candida Adriana Poli Bortone.
Gli avversari di Vendola per la conquista della poltrone nella regione saranno dunque due: il senatore del Pdl Rocco Palese, da cinque anni capo dell'opposizione in Consiglio regionale e la candidata dell'Udc.
Il trionfo di Vendola è oggi al centro dell'analisi in casa Pd.
"Prendo atto di questo risultato e della necessità, quindi, per il Pd di sostenere lealmente Vendola come già facemmo nelle elezioni regionali del 2005" dichiara Massimo D'alema che ha sostenuto sin dall'inizio Francesco Boccia. E aggiunge: "E' evidente che non siamo riusciti, nel breve tempo di questa campagna elettorale, a rendere chiaro anzitutto ai nostri elettori la portata del confronto in cui ci siamo impegnati e di ciò avverto anche io la mia parte di responsabilità. E' essenziale - conclude D'Alema - che ora il Partito Democratico ritrovi la sua unità nello sforzo di costruire intorno al candidato Nichi Vendola la convergenza piu' ampia possibile e di rafforzare l'ispirazione riformista della nostra proposta di governo per la Puglia".
"Siamo determinatissimi a sostenere Vendola - dichiara il segretario del Pd Pierluigi Bersani - ma resta davanti a noi la proposta di favorire la convergenza di tutte le opposizioni in un percorso di alternativa alla destra". Il Pd "non è nella ridotta o nella riserva indiana: saremo competitivi e ce la giocheremo". Il segretario Pd, Pierluigi Bersani, nella conferenza stampa al
termine della direzione del partito afferma poi che la complessità nell'individuazione delle candidature di questi giorni è sintomo di democrazia e di attenzione al territorio. "Noi non abbiamo Via Bellerio o Arcore, lavoriamo alla luce del sole, ma per me questo si rivelerà una forza e quando la polvere si sarà depositata si vedrà che il Pd è competitivo".
Secondo il coordinatore del Pdl Sandro Bondi, il plebiscito incassato da Vendola è una "sconfitta della ditta Casini-D'Alema".
"Le nostalgie e le velleità terzaforziste e centriste - afferma Osvaldo Napoli - in Puglia come nel Lazio o in Piemonte, escono definitivamente battute".
Il risultato delle primarie pugliese incassa invece il plauso della sinistra che vi legge soprattutto "un riscatto" dalle politiche centriste. "Voglio sperare - afferma Paolo Ferrero, portavoce nazionale della Federazione della Sinistra - che la ritrovata unità possa essere estesa in tutta Italia". "La sua - è la convinzione del leader dell'Idv Antonio Di Pietro - è una vittoria della caparbietà e soprattutto della società civile".
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