Il presidente del Consiglio parla dell'attacco "più incredibile ed ignobile che gli sia stato rivolto nel corso degli ultimi anni". Il premier torna sulle notizie del suo presunto coinvolgimento nelle stragi del '93 poi smentite dalla procura di Firenze
"Se c'è una persona che per indole, sensibilità, mentalità, formazione, cultura ed impegno politico, è lontanissima dalla mafia questa persona sono io. Se c'è un partito che in questi anni più si è distinto nel contrastare la criminalità organizzata, questo partito è stato Forza Italia ed oggi è il Popolo della Libertà. Se c'è un governo che più di tutti ha fatto della lotta alla mafia uno dei suoi obiettivi più netti e coerenti, questo è il mio governo che, sono certo, sarà ricordato anche come il governo che la lanciato la sfida più determinata alla mafia nella storia della nostra Repubblica".
All'indomani della notizia di un suo presunto coinvolgimento nelle stragi mafia del '92-'93 e dopo la smentita della procura di Firenze che ha dichiarato che "Berlusconi e Dell'Utri non sono indagati", il presidente del Consiglio interviene dunque con forza e lascia alle spalle la dichiarazione di ieri (se trovo chi ha scritto la Piovra e i libri di mafia, lo strozzo) che ha suscitato numerose polemiche.
Il premier parla dunque dell'attacco "più incredibile ed ignobile che gli stia stato rivolto nel corso di questi ultimi anni" da quando - spiega - "ho deciso di dedicarmi con tutte le mie forze al bene del mio Paese". E preannuncia querela a Repubblica.
"Questo - prosegue - è il terreno civile e politico sul quale intendo anche contrastare la campagna di stampa del gruppo 'La Repubblica-Espresso' che chiamerò a rispondere, sul piano penale e civile, dei danni arrecati alla dignità della mia persona, della mia famiglia e dall'azienda Fininvest".
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