Il presidente del Consiglio, nell'ultimo libro di Bruno Vespa, rilancia sulla riforma presidenziale "a costo di modificare la Costituzione". E sui rapporti con il Capo dello Stato: "Ruoli diversi ma collaborazione"
Bisogna aggiornare la Costituzione stabilendo che il capo del potere esecutivo sia eletto direttamente dal popolo. Lo sostiene il presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, nell'ultimo libro di Bruno Vespa che gli chiede se proporrà l'elezione diretta del presidente del Consiglio o l'elezione diretta del presidente della Repubblica secondo il sistema francese.
"Sarà il Parlamento nei prossimi mesi - spiega il premier - a definire quale sia il modello più adatto alla realtà italiana. Ciò che conta è che il titolare del potere esecutivo venga scelto direttamente dal popolo. E con lui la forma di governo. Di fatto, è quello che già succede nella costituzione materiale. E' ora che la Costituzione formale sia aggiornata e messa al passo con la realtà del Paese".
Alla domanda se ritenga opportuna una più chiara distinzione di ruoli tra i poteri del Governo e del Parlamento e quelli di controllo del Capo dello Stato, Berlusconi risponde: "Credo che sarebbe utile. E' giusto e corretto che il Quirinale e il Governo mantengano le loro funzioni nell'ambito di una leale collaborazione".
Quanto alla riduzione del numero dei parlamentari il premier dice che "l'avevamo già realizzata nella nostra precedente legislatura ed e' stata la sinistra a farla abrogare con un referendum. Comunque ci riproveremo e sono sicuro che ci riusciremo". Riforma in atto gia' nel 2013 o si dovra' aspettare il 2018? "I nostri parlamentari sono persone responsabili - risponde Berlusconi - Hanno dimostrato molte volte di non anteporre l'interesse personale a quello del Paese".
A Bruno Vespa Silvio Berlusconi dice che non si sente indebolito dagli articoli critici apparsi sul suo conto sulla stampa internazionale. "Se debbo dirla tutta, gli altri leader internazionali che incontro mi fanno i complimenti. Nessuno di noi, mi dicono, avrebbe potuto resistere a un terzo degli attacchi che hanno rivolto a te".
Le altre anticipazioni dall'ultimo libro di Bruno Vespa:
Berlusconi: nessuno dispone di armi per ricattarmi
Riforme, Berlusconi: "Se il Pd cambia ok al dialogo"
Berlusconi: "Se condannato non mi dimetto"
"Sarà il Parlamento nei prossimi mesi - spiega il premier - a definire quale sia il modello più adatto alla realtà italiana. Ciò che conta è che il titolare del potere esecutivo venga scelto direttamente dal popolo. E con lui la forma di governo. Di fatto, è quello che già succede nella costituzione materiale. E' ora che la Costituzione formale sia aggiornata e messa al passo con la realtà del Paese".
Alla domanda se ritenga opportuna una più chiara distinzione di ruoli tra i poteri del Governo e del Parlamento e quelli di controllo del Capo dello Stato, Berlusconi risponde: "Credo che sarebbe utile. E' giusto e corretto che il Quirinale e il Governo mantengano le loro funzioni nell'ambito di una leale collaborazione".
Quanto alla riduzione del numero dei parlamentari il premier dice che "l'avevamo già realizzata nella nostra precedente legislatura ed e' stata la sinistra a farla abrogare con un referendum. Comunque ci riproveremo e sono sicuro che ci riusciremo". Riforma in atto gia' nel 2013 o si dovra' aspettare il 2018? "I nostri parlamentari sono persone responsabili - risponde Berlusconi - Hanno dimostrato molte volte di non anteporre l'interesse personale a quello del Paese".
A Bruno Vespa Silvio Berlusconi dice che non si sente indebolito dagli articoli critici apparsi sul suo conto sulla stampa internazionale. "Se debbo dirla tutta, gli altri leader internazionali che incontro mi fanno i complimenti. Nessuno di noi, mi dicono, avrebbe potuto resistere a un terzo degli attacchi che hanno rivolto a te".
Le altre anticipazioni dall'ultimo libro di Bruno Vespa:
Berlusconi: nessuno dispone di armi per ricattarmi
Riforme, Berlusconi: "Se il Pd cambia ok al dialogo"
Berlusconi: "Se condannato non mi dimetto"