Franceschini: davanti alla legge anche i potenti sono uguali. Di Pietro gioisce. Bonaiuti: è una sentenza politica. Le reazioni del mondo politico alla sentenza dei 15 giudici della Corte Costituzionale
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Il Lodo Alfano è incostituzionale, sentenziano i 15 giudici della Consulta, perchè viola gli articoli 3 (uguaglianza dei cittadini davanti alla legge) e 138 (mancato ricorso alla legge costituzionale di revisione della Carta fondamentale).
Alfano: la sentenza sorprende. "E' una sentenza che sorprende, e non poco, per l'evocazione dell'articolo 138 della Costituzione. La Corte Costituzionale dice oggi ciò che avrebbe potuto e, inevitabilmente, dovuto dire già nel 2004 nell'unico precedente in materia". Lo afferma il ministro della Giustizia Angelino Alfano commentando la sentenza della Corte Costituzionale. "E' incomprensibile - continua il Guardasigilli - come giudici costituzionali abbiano potuto spendere, nel 2004, pagine su pagine di motivazioni relative alla rinunciabilità della sospensione processuale, alla sospensione della prescrizione e tanto altro ancora senza fare alcun riferimento alla necessità di una legge costituzionale".
L'avvocato Ghedini: costretti a processi evanescenti. "Questa è una sentenza con cui la Corte Costituzionale addirittura rinnega i principi da se stessa già enunciati. Con questa decisione si pretende, contro la volontà popolare, che il presidente del Consiglio anziché occuparsi dei problemi nazionali ed internazionali, sia costretto quotidianamente a seguire evanescenti processi". Queste le parole di Niccolò Ghedini. "Riprenderemo questi processi - annuncia il deputato Pdl, avvocato di Silvio Berlusconi - nella consapevolezza che con un giudice super partes sarà certamente riconosciuta l'estraneita' di Silvio Berlusconi da qualsiasi ipotesi di reato".
Bonaiuti: è una sentenza politica. "E' una sentenza politica, ma il presidente Berlusconi, il governo e la maggioranza continueranno a governare come, in tutte le occasioni dall'aprile del 2008, hanno richiesto gli italiani con il loro voto". Paolo Bonaiuti, portavoce del presidente del Consiglio, interviene così, con una nota, sulla decisione della Corte Costituzionale che ha dichiarato l'incostituzionalità del Lodo Alfano.
Antonio di Pietro: "Spero che da oggi, alla luce della decisione della Consulta il Presidente del Consiglio la smetta di fare leggi a proprio uso e consumo, si dimetta dall'incarico e vada a fare quello che da 15 anni si ostina a non voler fare: l'imputato. E spero che il Presidente della Repubblica, d'ora in poi, non sia così frettoloso nel firmare provvedimenti incostituzionali e immorali".
Massimo D'Alema: non trarre conseguenze politiche dalla sentenza. Nel valutare la sentenza della Corte Costituzionale sul Lodo Alfano occorre "lucidità'", evitando reazioni emotive e rifuggendo da giudizi politici. E' la posizione di Massimo D'Alema dopo il pronunciamento con cui la Consulta ha giudicato incostituzionale la legge che tutela le alte cariche dai procedimenti penali nel corso del loro mandato. "Credo che tutti debbano prendere atto della sentenza della Corte Costituzionale e che - ha affermato l'ex premier e ministro degli Esteri al termine di un incontro per la presentazione di un libro a Palazzo Marini- si debba reagire con molta serenità. Spero che nessuno, in questo momento, perda la lucidità, perché ho letto dichiarazioni abbastanza preoccupanti. La sentenza ripara a un vulnus che era evidente nella legge: il vulnus era rappresentanto dalla lesione del principio di eguaglianza fra tutti i cittadini".
Bersani: Berlusconi è un cittadino come gli altri. "Questa sentenza mette un punto fermo: Berlusconi è un cittadino come gli altri ed è tenuto a sottoporsi a giudizio". Pierluigi Bersani legge in termini estremamente lineari il verdetto della Consulta sul Lodo Alfano. "Mi auguro ci sia rispetto da parte di tutti delle decisioni della Corte, con toni adeguati e rispettosi perche' stiamo parlando di un presidio della democrazia", premette il candidato alla segreteria del Pd.
Franceschini: tutti i cittadini sono uguali davanti alla legge. La sentenza della Consulta sul lodo Alfano "ristabilisce un principio violato" quello della "uguaglianza dei cittadini davanti alla legge". Il segretario del Pd, Dario Franceschini, commenta così la sentenza della consulta sul lodo Alfano: "La Corte costituzionale è il supremo organo di garanzia e ha semplicemente ristabilito un principio violato, l'uguaglianza dei cittadini davanti alla legge. Di tutti i cittadini, anche dei potenti".
Ignazio Marino: Berlusconi si faccia giudicare come tutti noi. "Berlusconi resti al suo posto e si faccia giudicare in tribunale come tutti i cittadini italiani. La sentenza della Consulta e' cosi' chiara che non lascia dubbi". Lo afferma Ignazio Marino, candidato alla segreteria del Pd. "Possiamo dire che la Corte sbarra la strada a ulteriori riedizioni del lodo con legge ordinaria. Per salvare il capo del governo dalle sue pendenze personali con la giustizia la destra deve chiedere di cambiare la Costituzione. La maggioranza in questi mesi non ha fatto altro che alimentare un clima di tensione, evocando continuamente complotti eversivi", aggiunge. "Ci conforta che, in questa fase politica cosi' violenta, i giudici investiti del compito di proteggere la Costituzione abbiano lavorato senza farsi condizionare in alcun modo. Cio' che e' scritto in ogni aula di tribunale 'la legge e' uguale per tutti' finalmente viene confermato anche per Silvio Berlusconi. Speriamo che adesso si possa ricominciare a parlare dei problemi del paese",. conclude Marino.
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L'avvocato Ghedini: costretti a processi evanescenti. "Questa è una sentenza con cui la Corte Costituzionale addirittura rinnega i principi da se stessa già enunciati. Con questa decisione si pretende, contro la volontà popolare, che il presidente del Consiglio anziché occuparsi dei problemi nazionali ed internazionali, sia costretto quotidianamente a seguire evanescenti processi". Queste le parole di Niccolò Ghedini. "Riprenderemo questi processi - annuncia il deputato Pdl, avvocato di Silvio Berlusconi - nella consapevolezza che con un giudice super partes sarà certamente riconosciuta l'estraneita' di Silvio Berlusconi da qualsiasi ipotesi di reato".
Bonaiuti: è una sentenza politica. "E' una sentenza politica, ma il presidente Berlusconi, il governo e la maggioranza continueranno a governare come, in tutte le occasioni dall'aprile del 2008, hanno richiesto gli italiani con il loro voto". Paolo Bonaiuti, portavoce del presidente del Consiglio, interviene così, con una nota, sulla decisione della Corte Costituzionale che ha dichiarato l'incostituzionalità del Lodo Alfano.
Antonio di Pietro: "Spero che da oggi, alla luce della decisione della Consulta il Presidente del Consiglio la smetta di fare leggi a proprio uso e consumo, si dimetta dall'incarico e vada a fare quello che da 15 anni si ostina a non voler fare: l'imputato. E spero che il Presidente della Repubblica, d'ora in poi, non sia così frettoloso nel firmare provvedimenti incostituzionali e immorali".
Massimo D'Alema: non trarre conseguenze politiche dalla sentenza. Nel valutare la sentenza della Corte Costituzionale sul Lodo Alfano occorre "lucidità'", evitando reazioni emotive e rifuggendo da giudizi politici. E' la posizione di Massimo D'Alema dopo il pronunciamento con cui la Consulta ha giudicato incostituzionale la legge che tutela le alte cariche dai procedimenti penali nel corso del loro mandato. "Credo che tutti debbano prendere atto della sentenza della Corte Costituzionale e che - ha affermato l'ex premier e ministro degli Esteri al termine di un incontro per la presentazione di un libro a Palazzo Marini- si debba reagire con molta serenità. Spero che nessuno, in questo momento, perda la lucidità, perché ho letto dichiarazioni abbastanza preoccupanti. La sentenza ripara a un vulnus che era evidente nella legge: il vulnus era rappresentanto dalla lesione del principio di eguaglianza fra tutti i cittadini".
Bersani: Berlusconi è un cittadino come gli altri. "Questa sentenza mette un punto fermo: Berlusconi è un cittadino come gli altri ed è tenuto a sottoporsi a giudizio". Pierluigi Bersani legge in termini estremamente lineari il verdetto della Consulta sul Lodo Alfano. "Mi auguro ci sia rispetto da parte di tutti delle decisioni della Corte, con toni adeguati e rispettosi perche' stiamo parlando di un presidio della democrazia", premette il candidato alla segreteria del Pd.
Franceschini: tutti i cittadini sono uguali davanti alla legge. La sentenza della Consulta sul lodo Alfano "ristabilisce un principio violato" quello della "uguaglianza dei cittadini davanti alla legge". Il segretario del Pd, Dario Franceschini, commenta così la sentenza della consulta sul lodo Alfano: "La Corte costituzionale è il supremo organo di garanzia e ha semplicemente ristabilito un principio violato, l'uguaglianza dei cittadini davanti alla legge. Di tutti i cittadini, anche dei potenti".
Ignazio Marino: Berlusconi si faccia giudicare come tutti noi. "Berlusconi resti al suo posto e si faccia giudicare in tribunale come tutti i cittadini italiani. La sentenza della Consulta e' cosi' chiara che non lascia dubbi". Lo afferma Ignazio Marino, candidato alla segreteria del Pd. "Possiamo dire che la Corte sbarra la strada a ulteriori riedizioni del lodo con legge ordinaria. Per salvare il capo del governo dalle sue pendenze personali con la giustizia la destra deve chiedere di cambiare la Costituzione. La maggioranza in questi mesi non ha fatto altro che alimentare un clima di tensione, evocando continuamente complotti eversivi", aggiunge. "Ci conforta che, in questa fase politica cosi' violenta, i giudici investiti del compito di proteggere la Costituzione abbiano lavorato senza farsi condizionare in alcun modo. Cio' che e' scritto in ogni aula di tribunale 'la legge e' uguale per tutti' finalmente viene confermato anche per Silvio Berlusconi. Speriamo che adesso si possa ricominciare a parlare dei problemi del paese",. conclude Marino.
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