"La mia vita è stata violentata", ha scritto l'ormai ex direttore di Avvenire in una lettera al cardinale Bagnasco. "Le sue dimissioni sono un fatto intrerno alla Chiesa", è la replica di Feltri. Intanto da Cei e Vaticano è arrivato l'ordine del silenzio
Resta alta la polemica sul caso Boffo dopo le dimissioni del direttore di Avvenire. "Direttore galantuomo", si legge nel logo scelto dal quotidiano dei Vescovi per titolare le prime sette pagine nel primo numero non a firma di Boffo. Direttore galantuomo ma anche direttore che accusa Feltri di averlo messo al centro di un attacco smisurato, che ha violentato lui e la sua famiglia. "Le dimissioni sono un fatto interno alla Chiesa e Bagnasco avrà avuto le sue ragioni per accettarle", è la replica di Feltri. Intanto dal Vaticano e dalla Cei è partito l’ordine del silenzio sulla vicenda, anche se il cardinale Tonini chiede ai cattolici di stringersi attorno al quotidiano. Solidarietà e stima sono stati espressi a Boffo dai media cattolici, dall’associazonismo e dai lettori di Avvenire.
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