Scontro aperto nel Partito Democratico, tra i candidati alla segreteria, dopo la scoperta che il presunto stupratore seriale, arrestato a Roma, svolgeva un ruolo di coordinatore di uno dei circoli del partito, nonostante evesse precedenti
Era un coordinatore del Pd Luca Bianchini, il presunto violentatore seriale di Roma. Un fatto inammissibile per il candidato alla segreteria Ignazio Marino, che ieri ha parlato di una questione morale grande come una montagna nel partito, dato che Bianchini aveva un precedente per violenza sessuale di cui nessuno si è accorto. Per Marino questo può avvenire solo perchè i dirigenti locali vengono imposti per rispondere agli equilibri delle correnti. Accuse che provocano una lunghissima serie di reazioni indignate a partire da quella del segretario Dario Franceschini: "Le parole di Marino, dice, sono offensive per centinaia di migliaia di iscritti. Più duro Pierluigi Bersani: cose del genere non le pensa di noi neanche il nostro peggior avversario". Le bordate arrivano da ogni lato: Per Anna Finocchiaro le parole di Marino sono veramente inaccettabili, vergognose. Nella quasi assenza di interventi a sua difesa, Marino finisce per correggere, almeno in parte, il tiro: "Non intendevo offendere nessuno, spiega, ma trovo che non ci sia niente di male ad ammettere che è stato commesso un errore che non deve mai più ripetersi".