Provinciali. A Bologna Beatrice Draghetti tenta il bis

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A sinistra, Beatrice Draghetti; a destra, Enzo Riasi
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Per le elezioni provinciali del 6 e 7 giugno la sfida è tra il presidente in carica appoggiata dal centrosinistra ed Enzo Raisi, sostenuto dal centrodestra. L'Udc sostiene Gian Luca Galletti. Sei, gli altri candidati

Sessanta comuni, una popolazione che sfiora il milione di abitanti per una superficie di poco più 3.700 km². Il 6 e 7 giugno la provincia di Bologna voterà per l’elezione dei suoi rappresentanti.
Il presidente uscente è Beatrice Draghetti, cinquantanove anni, che nel 2004 vinse al primo turno con il 63,4 % dei voti, grazie al sostegno di una coalizione di centrosinistra. Tenterà di bissare il mandato, puntando su welfare e coesione sociale. E potrà contare sull’appoggio di cinque liste: Pd, Verdi, Italia dei Valori, Sinistra per la provincia, Rifondazione e comunisti italiani.
Enzo Raisi, candidato di Pdl, Lega Nord e L’Autonomia, la sfiderà con un programma incentrato su dieci punti: dal piano infrastrutturale con "diciotto opere prioritarie" al sostegno al mondo produttivo alle imprese, con "il rilancio della fiera di Bologna".
Il ruolo di terzo incomodo è affidato a Gian Luca Galletti, appoggiato da due liste, Unione di centro e Per la Provincia Galletti presidente. Tra gli obiettivi del suo programma, il “contenimento dei costi, reperimento delle risorse e riduzione del carico fiscale”.
A contendersi l’elezione per Palazzo Malvezzi ci saranno anche altri sei candidati, appoggiati da altrettante liste: Pietro Paolo Lentini della lista Fiamma Tricolore, Vincenzo Iaquinta del Partito comunista dei lavoratori, Bruno Barbieri di Codacons – Liste civiche unite, Angelo Scalone per Socialdemocrazia Psdi. Completano la rosa Tiziano Loreti per Terre libere e Gianni Correggiari di Forza Nuova. Esclusa la lista Non voto la provincia, che aveva come principale obiettivo l’eliminazione dell’ente.

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