L'organizzazione internazionale: "Iniziativa molto triste ma l'Ue deve essere più responsabile". Sulla questione intervine anche il presidente della Camera Fini: "Verificare diritto d'asilo"
Il Consiglio d'Europa chiede all'Italia di porre fine al respingimento dei clandestini. E lo fa per voce di Thomas Hammarberg, il commissario per i Diritti umani del Consiglio, definendo l’iniziativa intrapresa in questi ultimi giorni dal governo italiano “molto triste”, perchè “mina la possibilità per ogni essere umano di fuggire da repressione e violenza, ricorrendo al diritto d'asilo”. In altre parole, “non è una buona soluzione”. Il messaggio lanciato da Hammarberg, che si dichiara “totalmente in linea con le posizioni espresse dal Vaticano” è chiaro, tanto quanto l’augurio: “Spero che l'Italia non vada avanti con questa politica”. Il commissario per i diritti umani ha tuttavia spezzato una lancia in favore del ministro dell'Interno Maroni, invitando l'Unione europea a fare di più per sostenere il nostro Paese a rispondere all'emergenza sbarchi: “Credo che il ministro Maroni agisca in questo modo perchè a Bruxelles ha trovato soltanto il silenzio dell'Ue”, conclude, augurandosi maggiore responsabilità e ascolto da parte dell’Unione verso quei paesi, come “Italia e Malta, che devono affrontare questa sfida”.
Sulla questione sicurezza interviene anche il presidente della Camera Gianfranco Fini in visita ufficiale ad Algeri: "Non c'è alcun profilo di incostituzionalità nel testo dei maxiemendamenti presentati dalla maggioranza" nel disegno di legge Maroni. "La presidenza della Camera - ha detto ancora Fini - li ha ammessi come del resto era suo dovere fare". Ma poi Fini aggiunge che va, comunque, rispettato "il dirito d'asilo".
Sulla questione sicurezza interviene anche il presidente della Camera Gianfranco Fini in visita ufficiale ad Algeri: "Non c'è alcun profilo di incostituzionalità nel testo dei maxiemendamenti presentati dalla maggioranza" nel disegno di legge Maroni. "La presidenza della Camera - ha detto ancora Fini - li ha ammessi come del resto era suo dovere fare". Ma poi Fini aggiunge che va, comunque, rispettato "il dirito d'asilo".