L'opposizione le definisce rischiose e demagogiche mentre il Vaticano parla di un'abdicazione dello Stato di diritto. Il Quirinale in una nota specifica che i contenuti del decreto anti-stupri restano esclusiva responsabilità del governo
Il decreto legge che inasprisce le pene per gli stupratori e autorizza le ronde cittadine, seppur non armate, spacca il mondo politico e il Quirinale specifica che i contenuti restano esclusiva responsabilità del governo. A suscitare le critiche la parte che nel decreto si riferisce alla sicurezza partecipata: associazioni di cittadini volontari - preferibilmente personale delle forze dell'ordine in pensione - che con il via libera della Prefettura possono pattugliare le strade della città. Il Vaticano non esita a definire l'iniziativa un'abdicazione dello Stato di diritto.