Veltroni: "Non ce l'ho fatta, vi chiedo scusa"

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Il segretario dimissionario del Pd spiega in conferenza stampa le ragioni della sua scelta. "Il Pd è il mio sogno ma lascio sereno". E attacca Silvio Berlusconi: "Ha vinto la sua battaglia e ha stravolto il sistema di valori e tradizioni dell'Italia"

"Non ce l'ho fatta, vi chiedo scusa". Nel Tempio di Adriano, in conferenza stampa, Walter Veltroni spiega il motivo della scelta di rimettere il mandato. Una scelta che definisce "dolorosa ma giusta per mettere al riparo il partito da ulteriori logoramenti. Perche' serve un nuovo clima per costruire quella solidarieta'" interna che e' necessaria al progetto del Pd. "Chiedo scusa di non avercela fatta - ribadisce - Sento di non aver corrisposto alla spinta di innovazione, per un riflesso che considero un valore ma forse sbaglio: il tentativo di tenere uniti tutti ". E sottolinea: "Lascio con serenità, senza sbattere la porta".

"La maledizione di questo paese e' di non aver mai potuto compiere un ciclo riformista" ha affermato Walter Veltroni, a proposito della "vocazione maggioritaria del Pd".
Il Pd, dice, "e' nato con quello stradordinario episodio di democrazia che sono state le primarie del 14 ottobre e quando e' nato, almeno per me, e' stata la realizzazione di un sogno politico e cioe' di un partito che avesse l'ambizione non di cambiare un governo ma di cambiare l'Italia. Quando in campagna elettorale cantavamo l'inno d'Italia era il senso di dire che il Pd era il partito del destino dell'Italia che assume su di se' il destino di un paese che prima o poi dovra' conoscere un grande
cambiamento".
"Non cambia il paese un partito che e' assemblaggio di diverse componenti, che risponde allo spirito del vinavil". Lo dice in conferenza stampa Walter Veltroni spiegando cosa e' per lui la vocazione maggioritaria: "Conquistare la maggioranza degli elettori per cambiare non il governo ma l'Italia".

Walter Veltroni attacca il premier e dice: "Silvio Berlusconi ha costruito un sistema di disvalori, che bisogna combattere con coraggio". E ancora:"Ha vinto la sua battaglia perche' ha avuto i mezzi, ha vinto la sua battaglia e ha stravolto il sistema di valori e tradizioni dell'Italia. Valori come la solidarieta', il dinamismo, l'onesta' di fondo".
L'Italia, continua l'ex sindaco di Roma, "ha bisogno di un cambiamento profondo e radicale e mai come oggi la nostra storia, le nostre stesse biografie, devono essere al servizio di questo in modo che anche nel nostro paese possa accadere quanto accade negli Stati Uniti".
E conclude: "Dire queste cose non è anti-berlusconismo, ma è esercizio della critica che in democrazia è un valore".

La conferma delle dimissioni di Walter Veltroni è arrivata nel pomeriggio di ieri. L'annuncio lo ha dato lui stesso, alla ripresa dei lavori del coordinamento del partito: 'Non cambio idea', ha detto allo stato maggiore del Pd. Malumori di Bindi, Bersani, Rutelli: non doveva mollare ora, dicono. Sempre oggi, sarà il vicesegretario Dario Franceschini a indicare il percorso che il partito intende seguire a seguito delle dimissioni di Veltroni.
La decisione del segretario del Pd fa seguito al crollo del partito e del centro sinistra in Sardegna. Il nuovo governatore dell'Isola è il candidato del centro destra, Ugo Cappellacci, che ha 'staccato' il candidato del centro sinistra Renato Soru di 9 punti percentuali.

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