Avanti con la riforma della giustizia, ottimismo contro la crisi, nessun intervento sulle pensioni. E poi l'obiettivo di lungo periodo: una riforma presidenzialista dello Stato. Questi i passaggi chiave della conferenza di fine anno del premier
Le priorità sono chiare per il governo. Il Consiglio dei ministri varerà la riforma della giustizia subito dopo le feste. Separazione degli ordini e poi un emendamento al testo sulle intercettazioni. Vanno escluse anche per i reati contro la pubblica amministrazione. Sì al dialogo in Parlamento, ha chiarito Berlusconi nella tradizionale conferenza di fine anno, ma "io non posso sedermi con chi mi definisce un dittatore". Quanto al caso Campania, il premier ha auspicato le dimissioni di Bassolino e della Iervolino.