Una donna e suo figlio che stavano male, perché debilitati dal viaggio, in via precauzionale, sono stati portati al Poliambulatorio
Sono 136 i migranti che, con cinque diverse imbarcazioni, sono giunti a partire dalla scorsa notte a Lampedusa. Tutti sono stati portati all'hotspot di contrada Imbriacola.
Gli sbarchi a Lampedusa
Sul primo barchino, intercettato a 6 miglia da Capo Ponente, c'erano 13 migranti, fra cui 5 donne, tutti, hanno detto, in fuga dalla Guinea. Sul secondo, bloccato dalla Guardia costiera, c'erano invece 36 (fra cui 2 donne e 3 minori) siriani, marocchini ed egiziani; mentre sul terzo, intercettato a 23 miglia dalla costa, c'erano 55 bengalesi, marocchini, egiziani e sudanesi. Un terzo barchino, con a bordo 19 persone (fra cui 5 donne e 1 minore) fuggite dalla Costa d'Avorio, Mali, Burkina Faso e Guinea è stato agganciato al largo dalla motovedetta Cp324 della Guardia costiera. E la stessa unità di soccorso ha soccorso anche i 13, fra cui 5 donne e 2 minori, originari di Ghana, Guinea, Mali, Gambia, Nigeria. Una donna e suo figlio che stavano male, perché debilitati dal viaggio, in via precauzionale, sono stati portati al Poliambulatorio.
I trasferimenti dall'hotspot
Sono 110 i migranti che sono stati imbarcati e trasferiti dall'hotspot di contrada Imbriacola sul traghetto di linea Paolo Veronese che in serata giungerà a Porto Empedocle. Previsto, sempre per la mattinata, anche il trasferimento di 25 persone che con un volo charter verranno portati a Potenza per il successivo rimpatrio. Nella struttura di primissima accoglienza di Lampedusa resteranno 613 ospiti.
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Presentata la Carta di Lampedusa
Sostenere l'integrazione non solo tra persone ma anche tra territori, per potere promuovere sia localmente che a livello internazionale azioni volte al rispetto dei diritti e della dignità di ciascun essere umano: sono alcuni dei principi contenuti nella "Carta di Lampedusa - per la mobilità umana e la solidarietà territoriale". Il documento della Uclg, la più grande associazione mondiale di governi e territori locali che raccoglie oltre 250.000 membri da circa 190 paesi Onu, è stato presentato a Daejeon in Corea del Sud nel corso del settimo congresso mondiale dell'associazione. Un evento al quale, dal 10 al 14 ottobre, prendono parte i rappresentanti di oltre 1.000 città e territori di più di 140 Paesi per discutere di diritti delle persone, cambiamenti climatici e delle proposte di Uclg nell'ambito del "Vertice per il futuro" dell'Onu, nel 2023. E tra i diritti da garantire la 'Carta di Lampedusa' indica anche "nuove categorie" come ad esempio il diritto alla cultura, il diritto di vivere in un ambiente sano così come il diritto alla digitalizzazione. "L'impegno di Lampedusa sul fronte dell'accoglienza umanitaria, per la pace e per il rispetto dei diritti umani è ormai un esempio a livello internazionale e continuerà ad esserlo nonostante quegli amministratori e quei governanti che dicono di volere fermare le migrazioni", ha detto l'ex sindaco delle Pelagie Totò Martello intervenendo alla presentazione della Carta in Corea del Sud. Martello durante la sua attività da sindaco di Lampedusa, fino allo scorso giugno, insieme con i membri di Uclg e grazie all'impulso dei vertici dell'associazione, ad iniziare dalla segretaria generale Emilia Saiz, ha promosso il percorso che ha portato alla stesura del documento.
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