L’avvocato torna sulla ricostruzione fornita sul movente dell'omicidio riportando le parole pronunciate dalla donna durante l’interrogatorio davanti a carabinieri e procura. È stata fermata per l’uccisione della figlia Elena di 5 anni. Interrogatorio di convalida del fermo e autopsia non sono ancora state fissate
"Ha agito come se non fosse lei, come se avesse avuto una forza sovrannaturale alla quale non ha potuto resistere e non c'è stato un pensiero che l'ha potuta frenare". Così l'avvocato Gabriele Celesti torna sulla ricostruzione fornita sul movente dell'omicidio dalla sua assistita, Martina Patti, la 23enne fermata per l'uccisione della figlia Elena, di 5 anni (L'OMICIDIO). La donna, accusata di omicidio premeditato pluriaggravato e occultamento di cadavere, è stata ascoltata dai carabinieri e dalla procura. Per nascondere il delitto aveva simulato il sequestro della bambina da parte di un 'commando' armato. L’avvocato ha inoltre riferito che l'interrogatorio di convalida del fermo e l'autopsia sulla piccola non sono stati ancora fissati (LA MAESTRA DI ELENA A SKY TG24).
Legale madre: “Interrogatorio drammatico”
“È stato un interrogatorio drammatico - ha ricostruito il penalista - lei non è una donna fredda e calcolatrice, ma una donna che sta prendendo consapevolezza del fatto. È ovviamente sconvolta, perché ha sconvolto non solo la propria vita, ma anche quella della propria famiglia e di quella del suo ex compagno. E le ripercussioni saranno gravi".
“Ha detto di averla uccisa sul luogo del ritrovamento”
"La signora – ha riferito ancora l’avvocato - ha detto di avere ucciso la figlia sul luogo del ritrovamento" e l'arma utilizzata "sembrerebbe sia stato un coltello". La donna ascoltata dai militari "non ha saputo ricostruire" cosa accaduto, perché "era come annebbiata". "Lei - aggiunge il penalista - la vedrò oggi o domani per l'interrogatorio, vedrò in che stato la troverò".
“Perizia psichiatrica? Accertamenti con uno specialista”
“È chiaro che poi - osserva il legale - si possono innescare dei meccanismi psichici di rimozione perché ovviamente si tende ad allontanare da sé il fatto". "Una perizia psichiatrica? Noi faremo accertamenti del caso con uno specialista - ha anticipato l'avvocato Celesti - per vedere se ci sono rilievi di profilo psichiatrico che possono avere influito sul fatto. Ma una valutazione su questo oggi è prematura. Poi tecnicamente cercheremo di fare tutto quello che possiamo fare anche per colmare le lacune che ancora ci sono nelle indagini". "Il rapporto con l'ex - ha detto il penalista - si era concluso da tempo. C'era la figlia che, come può accadere nelle separazioni, può costituire motivo di ripicca, conflitto o ricatto, a seconda delle mentalità dei protagonisti. Non so se il movente della gelosia sia reale o parziale, di questo la signora non ne ha parlato".
“Vediamo cosa emergerà dagli atti”
Sulla premeditazione contestata dalla Procura il legale sottolinea che "è un'ipotesi investigativa che - osserva - a mio avviso si abbina al movente che è ancora in fase di accertamento: anche un furto d'auto richiede un minimo di organizzazione. Vediamo cosa emergerà dagli atti - sottolinea l'avvocato - che io ancora non conosco perché non c'è stata l'udienza di convalida davanti al Gip. Io ho soltanto il verbale dell'interrogatorio".
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“Era fredda e distaccata, poi ha pianto”
"In un primo momento era fredda e distaccata, ma poi, all'esito della discovery di quello che era successo, ha avuto un cedimento e ha pianto". La donna "dopo le contestazioni mosse" ha "fatto qualche precisazione, ammettendo le proprie responsabilità e confermando alcuni elementi che poi sono stati riscontrati sul posto e dai primi rilievi scientifici e autoptici", ha detto il capitano dei carabinieri, Salvatore Mancuso, del comando provinciale di Catania, a margine di un sopralluogo a Mascalucia. "I punti da chiarire - ha aggiunto - sono il luogo del delitto e l'eventuale responsabilità di altre persone o nella commissione dell'omicidio o nell'occultamento del cadavere. Abbiamo fatto verifiche su tutti i familiari stretti, ma al momento non si sono evidenziate anomalie". Domani i militari eseguiranno i rilievi nella casa, serviranno a definire quale sia stato il luogo del delitto, nell'abitazione o nella campagna dove la donna ha fatto trovare il cadavere della piccola. La bambina, secondo i carabinieri che indagano, sarebbe stata uccisa con un'arma da taglio, perché il corpo aveva ferite compatibili con un coltello da cucina. L'arma non è stata trovata.
Venerdì l’interrogatorio della madre
Intanto, si terrà venerdì mattina l'interrogatorio davanti al Gip di Catania di Martina Patti. Il Giudice per le indagini preliminare dovrà decidere sulla convalida del fermo della donna. La Procura ha anche chiesto per la donna l'emissione di un'ordinanza di custodia cautelare in carcere. Domani è invece previsto che venga affidato l'incarico per l'autopsia sul corpo della bambina, che sarà eseguita successivamente.