Era un intervento di manutenzione ordinaria sull'impianto della rete di metano che non aveva evidenziato alcuna criticità
Cinque giorni prima dell'esplosione avvenuta a Ravanusa, che ha causato sette vittime accertate (CHI SONO), ci sarebbe stato un intervento di manutenzione ordinaria sull'impianto della rete di metano che non aveva evidenziato alcuna criticità (IL VIDEO - L'ESPLOSIONE - L'APPELLO DEL SINDACO - LA SUPERSTITE - IL CANE LUNA).
Il collaudo
A quanto si apprende, i carabinieri avrebbero accertato che l'intervento è stato eseguito. Ora i militari dovranno acquisire il verbale per verificare chi abbia materialmente eseguito il collaudo per conto di Italgas e se sia stato compiuto correttamente.
Italgas: “Nessun intervento sulla rete nei 5 giorni precedenti”
"In relazione alle notizie diffuse in queste ore circa presunti lavori di manutenzione eseguiti da Italgas sulla rete di Ravanusa nei 5 giorni precedenti l'evento non vi è evidenza di lavori eseguiti sulla rete stradale, ma unicamente interventi routinari eseguiti su contatori domestici e su alcune valvole stradali da eseguire con cadenza periodica", spiega in una nota di Italgas Reti. "Detti interventi si sono svolti nell'abitato di Ravanusa in vie distanti dal luogo dell'evento. Gli interventi effettuati rientrano tra quelli ciclici di manutenzione programmata, sono riferiti alle verifiche di manovrabilità delle valvole di rete e non comportano interventi sulle tubazioni. Essi consistono nelle seguenti operazioni: ispezione e pulizia del pozzetto; ingrassaggio della valvola; verifica di manovrabilità della valvola".
Il documento del 2014: “Urge un intervento di risanamento"
"Il 76% delle tratte di rete indagate deve essere sottoposto con urgenza a un intervento di risanamento", scrivono nel 2014 gli amministratori giudiziari nominati dal tribunale di Palermo nel procedimento di prevenzione che interessò Italgas dopo aver controllato, attraverso un pool di tecnici, la rete del metano gestita dalla società. I controlli avevano riguardato mezza Italia e anche alcuni impianti dell'Agrigentino. Da accertamenti a campione erano emerse gravi situazioni di rischio ad esempio ad Agrigento città. La relazione degli amministratori sarà acquista dagli investigatori che indagano sulla fuga di gas di Ravanusa.
Italgas: “Nessuna indagine sulla rete di Ravanusa nel 2014”
"In merito alla vicenda di Ravanusa, la Società ribadisce il più profondo cordoglio ai familiari delle vittime e la propria vicinanza all'intera comunità colpita da questo dramma. Con riferimento alle notizie diffuse da alcune agenzie di stampa, al fine di fornire tutti gli elementi necessari per una esatta ricostruzione dei fatti ed evitare speculazioni dannose e distorte - si legge in una nota - Italgas rammenta che la rete di Ravanusa non è stata oggetto di indagine e rilievi nel periodo di amministrazione giudiziaria del 2014, disposto dall'allora Presidente della Sezione Misure di Prevenzione del Tribunale di Palermo, Silvana Saguto, in seguito radiata dalla magistratura e condannata 'per affari illeciti nella gestione dei beni confiscati'. Nel luglio del 2015 l'amministrazione giudiziaria è stata revocata. Italgas Reti conferma il proprio impegno accanto alla Magistratura e alle Autorità competenti al fine di ricostruire con esattezza la dinamica dell'accaduto".
“Irregolarità sanate laddove necessario”
"In merito alle indagini eseguite nel 2014 dagli amministratori giudiziari sulle reti di distribuzione del gas gestite da Italgas Reti, la società fa sapere che tutte le situazioni segnalate a livello nazionale sono state analizzate con il supporto di enti esterni indipendenti - università e centri di ricerca di livello nazionale - e sono state sanate laddove necessario", aggiunge nella nota Italgas.
Il documento del 2014
La relazione degli amministratori giudiziari fu inviata dalla Procura di Palermo, titolare del procedimento di prevenzione, a tutte le Procure e a tutte le Prefetture italiane interessate dalla segnalazione che aveva ad oggetto non solo l'Agrigentino e la Sicilia, ma anche Roma e diverse altre città. Nel corso delle loro indagini, i tecnici dell'amministrazione giudiziaria accertarono una serie di irregolarità nella rete di Italgas. Nel tempo la società aveva dato in appalto la gestione e l'estensione del metano ad altre ditte: in Sicilia ad esempio diversi lavori erano stati eseguiti da Comest ed Euroimpianti plus srl riconducibili ai fratelli Cavallotti e ai loro familiari. I Cavallotti, indagati con l'accusa di essere stati imprenditori vicini al boss Bernardo Provenzano, furono poi assolti e i loro beni dissequestrati. Italgas fa sapere che Euroimpianti plus non ha mai lavorato a Ravanusa.
I controlli sulla rete del gas
La relazione degli amministratori giudiziari elenca una serie di difformità alla legge della rete: tubazioni del gas che sarebbero passate "in adiacenza alle pareti dei pozzetti di ispezione - scrivevano i tecnici - senza alcuna protezione creando rischiose interferenze con tubi corrugati dentro ai quali sarebbe necessario che le tubazioni fossero protette con sistema dotato di sfiati per evitare che il gas fugante trovi nel cavidotti una via preferenziale di movimento". E ancora "non conformità nella profondità di interramento che - spiegavano - ha importanti ricadute sulla statica della condotta e sulla possibilità di un suo danneggiamento da terzi" e l'uso di "sfabbricidi e conglomerati bituminosi" trovati in diversi scavi al posto della sabbia, materiale che va usato per coprire le tubature perché in caso di fuoriuscita del gas non impedisce che si avverta l'odore e perché non consente la formazione di spazi in cui il gas che fuoriesce possa accumularsi. Ad Agrigento città, ad esempio, dove fu fatto il campionamento furono trovati esempi di uso di sfabbricidi come materiale di riempimento e "interferenze parallele non protette con cavidotto a diretto contatto". Gli amministratori giudiziari nella loro relazione indicarono anche gli interventi da seguire per la messa in sicurezza. "In tutti i casi in cui sono state riscontrate violazioni - scrivevano gli amministratori giudiziari - non si può prescindere da un intervento di risanamento avente lo scopo di ristabilire una condizione di piena sicurezza". La vicenda Italgas fu anche oggetto di una inchiesta dell'Antimafia che poté valutare le segnalazioni fatte dagli amministratori. "Abbiamo avuto segnalazioni da far venire i brividi sulla qualità delle opere effettuate. Mi auguro Snam intervenga per evitare che tra qualche anno possano avvenire fatti spiacevoli in termini di sicurezza e di costi", disse l'allora senatore del Pd Giuseppe Lumia che era in commissione.