M5s, rigettata l'istanza di revoca della sospensione dello Statuto e nomina del presidente

Campania

Il giudice Francesco Paolo Feo nel rigettare l'istanza ha fissato per il 5 aprile l'udienza nel merito

ascolta articolo

Il Tribunale di Napoli ha rigettato, a quanto si apprende, l'istanza avanzata dal Movimento 5 Stelle per la revoca dell'ordinanza di sospensione dello Statuto e della nomina del presidente del M5S. Il giudice Francesco Paolo Feo nel rigettare l'istanza ha fissato per il 5 aprile l'udienza nel merito.

La sospensione di Statuto e nomina del presidente

I provvedimenti con cui lo scorso agosto il M5S ha modificato il suo statuto e ha nominato l'ex premier, Giuseppe Conte, presidente dei pentastellati sono stati sospesi in via cautelare dai giudici, lo scorso febbraio, per la sussistenza di "gravi vizi nel processo decisionale", in primis l'esclusione dalla votazione di oltre un terzo degli iscritti e il conseguente mancato raggiungimento del quorum. La decisione del tribunale ha azzerato le ultime nomine e riportato il Movimento al vecchio assetto con un comitato direttivo composto da 5 membri. Ora i giudici hanno rigettato l'istanza avanzata per la revoca dell'ordinanza di sospensione dello Statuto e della nomina del presidente del M5S.

La decisione dei giudici

Per i giudici civili napoletani, "non sussistono i presupposti per la chiesta revoca" anche perché "nell'avviso di convocazione dell'assemblea del 17 Luglio 2021..." , "...erano stati ammessi al voto solo gli iscritti da oltre sei mesi; inoltre, nel verbale di udienza del 2 Febbraio 2022 (innanzi al Collegio, in sede di reclamo), i ricorrenti contestavano ancora che l'avviso di convocazione dell'assemblea faceva riferimento ad un regolamento che doveva esser ritenuto inesistente". "L'istanza in esame - continuano i giudici - si fonda sulla produzione del documento qualificato 'regolamento', datato 8 Novembre 2018, dunque già da tempo esistente al momento dell'adozione delle delibere impugnate e che avrebbe legittimato l'esclusione dal voto degli iscritti da meno di sei mesi (sicché sarebbe superata, secondo l'istante, la motivazione sulla base della quale il Tribunale è giunto alla pronuncia di sospensione); tale documento, stante quanto prospettato nell'istanza di revoca, non sarebbe stato prodotto prima in giudizio perché, di esso, l'istante Associazione sarebbe venuta a conoscenza solo dopo la pronuncia dell'ordinanza di sospensione".

Borrè: “Per il tribunale è illegittima l'elezione di Conte”

"Per i giudici quindi è illegittima l'elezione di Giuseppe Conte alla presidenza del Movimento 5 Stelle", ha detto Lorenzo Borrè, legale dei tre iscritti al M5s, che presentarono il ricorso contro l'elezione di Conte e contro lo Statuto commentando la decisione dei giudici. Borrè, in una lettera pubblica inviata al presidente del Movimento, chiede in quanto iscritto di "differire a nuova data l'assemblea" del Movimento 5 stelle convocata per il prossimo 10 e 11 marzo.

La posizione di Borrè

Borrè chiede inoltre che la votazione, una volta rinviata, corregga, tra l'altro, la parte dello Statuto sulla nomina del Presidente del M5s. Il legale ha inviato oggi "a norma di statuto", e in qualità di iscritto M5s, una comunicazione al Presidente dell'assemblea M5S (a suo giudizio Luigi Di Maio). Nella lettera l'avvocato evidenzia di non aver ricevuto alcun avviso di convocazione dell'assemblea (lui è iscritto dal 26 marzo 2021), riporta di averlo saputo solo delle notizie sui giornali, ma sottolinea che ad indire il voto sono state "tre persone, di cui due (a seguito dell'ordinanza cautelare del Tribunale di febbraio) "non rivestono alcuna delle cariche previste dallo statuto attualmente in vigore" e cioè quello approvato lo scorso anno (il 17.2.2021). La terza di queste "non riveste più alcuna carica nel Comitato di garanzia" visto che lo scorso settembre sono stati eletti i nuovi componenti e considerato che il Comitato di garanzia è tra i pochi organi rimasti "compatibili" con lo statuto di febbraio. "Una tale circostanza, a sommesso avviso di chi scrive, è già di per sé sufficiente ad inficiare il procedimento assembleare" dice Borrè secondo il quale, inoltre, c'è la questione dell'esclusione degli iscritti da meno di 6 mesi, rimasti fuori dalla convocazione del 10 e 11 marzo "in disaccordo" con quanto evidenziato dal Tribunale. Il quale ha stabilito che tale esclusione può essere introdotta solo "con regolamento adottato dal Comitato di Garanzia, su proposta del Comitato direttivo", avendo la modifica "portata innovativa di eventuali precedenti determinazioni" peraltro, sottolinea il legale, "non note a chi si è iscritto nel periodo di vigenza dell'attuale statuto in quanto non richiamate negli impegni di cui alla domanda di iscrizione". Per Borrè, che contesta anche le regole sulla costituzione del Comitato di Garanzia, va corretta la norma che prevede che "il primo Presidente dell'Associazione è indicato dal Garante ed è eletto dall'Assemblea a maggioranza dei voti espressi, quale che sia il numero degli Iscritti aventi diritto di voto partecipanti alla votazione". "Ad avviso dello scrivente - afferma - tali articoli confliggono" con quanto indicato dalle Linee guida 5s soprattutto nella parte per cui "non sono ammesse cooptazioni per la nomina dei componenti degli organi associativi". "La cooptazione del candidato unico alla carica di Presidente da parte del Garante" appare quindi in contrasto, non solo con i principi di uguaglianza previsti dalla Costituzione ma con i principi delle Linee guida M5s. "Tanto premesso, si chiede di voler valutare l'opportunità di differire a nuova data l'assemblea, sottoponendo a votazione un testo emendato" per la parte relativa agli articoli sulla nomina del presidente e sull'elezione del Comitato di garanzia (art. 25 e 18). In alternativa, "si chiede di voler mettere a verbale, integralmente, il presente intervento in modo che anche il Notaio incaricato della pubblicazione della delibera ne dia atto".

Napoli: I più letti