Terra dei fuochi, smaltimento rifiuti: 29 imprenditori denunciati

Campania
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Gli accertamenti dei carabinieri sono partiti già nei mesi di settembre e ottobre 2020, quando sono stati effettuati controlli a tappeto in quelle aree dei comuni del Casertano e del Napoletano

Ventinove imprenditori titolari di aziende tessili situate per gran parte nelle province di Napoli e Caserta, ma anche a Solofra (Avellino), ritenuti responsabili di aver smaltito illecitamente gli scarti di lavorazione, sono stati denunciati dai carabinieri.

La ricostruzione dei fatti

I militari hanno passato al setaccio le aree dove vengono abbandonati i rifiuti risalendo appunto alle aziende che li avrebbero smaltiti, provocando così un grave danno all'ambiente. Da quanto trapela, accade che questi rifiuti gettati ai margini delle strade o in aree di campagna, vengano dati poi alle fiamme su indicazione degli stessi imprenditori, per evitare di risalire all'inquinatore, provocando però nubi tossiche e nocive per i cittadini.

Gli accertamenti

Gli accertamenti dei carabinieri sono partiti già nei mesi di settembre e ottobre 2020, quando sono stati effettuati controlli a tappeto in quelle aree dei comuni del Casertano e del Napoletano ricadenti nella cosiddetta Terra dei Fuochi, in cui vengono abitualmente sversati rifiuti provenienti da opifici e piccole attività industriali, che di solito vengono poi incendiati. Così è emerso che la filiera del pellame e del tessile è tra quelle in cui avvengono maggiori violazioni alla normativa ambientale, con aziende che operano senza alcuna autorizzazione, in modo dunque completamente abusivo, e che quindi sversano illecitamente inquinando il territorio. Negli ultimi giorni i controlli sono stati intensificati e hanno coinvolto 54 opifici situati nei comuni di Napoli, in quelli dell'hinterland partenopeo di Casavatore, Giugliano in Campania, Ottaviano, San Giuseppe Vesuviano, San Gennaro Vesuviano e Palma Campania, a San Tammaro nel Casertano e a Solofra in Irpinia.

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