La documentazione falsa serviva agli extracomunitari per ottenere permessi di soggiorno. In quattro anni padre e figlio, ragionieri, ne avrebbero redatte più di diecimila
Arrestati a Salerno un ragioniere e suo figlio per aver redatto false dichiarazioni dei redditi a cittadini extracomunitari per far ottenere loro i permessi di soggiorno. La guardia di finanza di Salerno, su disposizione della locale Procura della Repubblica, ha eseguito le due ordinanze di custodia cautelare ai domiciliari.
Il ragioniere, coadiuvato dal figlio, redigeva e trasmetteva telematicamente all'Agenzia delle Entrate false dichiarazioni dei redditi di cittadini extracomunitari. Per ogni singolo documento prodotto veniva preteso un corrispettivo variabile dai 15 ai 20 euro. In questo modo i clienti del ragioniere riuscivano a documentare falsamente il possesso del reddito minimo necessario per istruire le pratiche amministrative di rilascio o di rinnovo del permesso di soggiorno.
Redatte più di diecimila false dichiarazioni
I finanzieri hanno accertato che l'attività illecita del ragioniere si è protratta per diversi anni. I controlli, infatti, effettuati anche con l'ausilio dell'anagrafe tributaria, hanno permesso di dimostrare che il professionista, dal 2013 al 2017, ha trasmesso in via telematica all'Agenzia delle Entrate ben 10.027 dichiarazioni dei redditi, tutte relative a stranieri extracomunitari.
Denunciati a piede libero tredici extracomunitari
Le indagini hanno già consentito alla polizia giudiziaria di denunciare a piede libero tredici extracomunitari che risultano aver utilizzato la documentazione falsa per richiedere il rilascio del permesso di soggiorno di lungo periodo. L'Ufficio Stranieri della Questura ha rifiutato tutte le richieste di rilascio del permesso di lungo periodo documentate con dichiarazioni dei redditi redatte dal ragioniere indagato.