Introduzione
A Milano (Assago) ha inaugurato la più grande stazione di ricarica ultraveloce per auto elettriche d’Italia e del Sud Europa. È stata realizzata dalla società anglo-turca Electrip Global, specializzata nel settore della mobilità elettrica e presieduta nel Regno Unito dal manager genovese Nicola De Sanctis. Del progetto fa parte anche Brioschi immobiliare. La stazione è stata messa in funzione grazie a un investimento di due milioni di euro e costituisce il quarto hub di ricarica dell’azienda su territorio italiano. Nel maggio 2024 c’era stata infatti l’apertura ad Aosta, a settembre quella Torino e a dicembre quella a Napoli
Quello che devi sapere
Espansione di Electrip
- L’impianto fa parte del progetto di espansione di Electrip: l’azienda – ha spiegato De Sanctis al Sole 24 Ore – ha in programma oltre un miliardo di investimenti entro il 2030. Un terzo di questi è destinato al mercato delle auto elettriche in Italia
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In tutto 16 colonnine di ricarca, con 400 chilowatt ciascuna
- De Sanctis ha precisato che la stazione prevede 16 colonnine di ricarica, ciascuna con una potenza di 400 chilowatt (per complessivi 6,4 megawatt). "Nella stazione potranno effettuare la ricarica fino a 32 auto simultaneamente, corrispondenti a oltre 1.500 veicoli al giorno, con energia proveniente al 100%da fonti rinnovabili", ha proseguito. "Ogni auto, in 15 minuti, potrà garantirsi 300 chilometri di autonomia"
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L'area commerciale di Milanofiori Nord
- La posizione della stazione, secondo De Sanctis, è molto funzionale perché si trova nell’area commerciale di Milanofiori Nord e consente “l’accesso diretto all’autostrada A7 Milano–Genova e alle tangenziali che collegano la città con Torino, Venezia, Bologna; svolge, inoltre, servizio di ricarica per uffici, residenze, centro commerciale e attività di intrattenimento della zona; è un parcheggio d’interscambio per raggiungere velocemente, in metropolitana, il centro città; e, infine, è un punto strategico per viaggi a lunga percorrenza"
Le colonnine in Italia e in Europa
- Considerando il contesto europeo, l’Italia è dodicesima per numero di colonnine: nel nostro Paese ce ne sono 69 ogni 100mila abitanti, a fronte delle 827 dei Paesi Bassi, delle 145 della Germania e delle 177 della Francia. Anche questo fattore, probabilmente, contribuisce a rendere basso il numero di auto elettriche: nel 2023 erano 66mila a fronte di 635mila ibride, 447mila a benzina, 273mila e diesel e 144mila Gpl
"L'Ue acceleri la diffusione"
- E sulla necessità di aumentare il loro numero si è espresso anche il commissario europeo ai Trasporti, Apostolos Tzitzikostas, secondo cui: “L’Ue deve accelerare la diffusione delle infrastrutture di ricarica, perché senza infrastrutture le persone non si sentono sicure di acquistare veicoli elettrici”. Lo ha spiegato nel corso dell’evento promosso da Renew al Parlamento europeo sul futuro dell’automotive. "L'ostacolo principale in Europa è legato alla disponibilità dell'infrastruttura di rete che supporterà tutte queste stazioni di ricarica: in alcuni Paesi, questo aspetto è molto importante e il tempo di attesa per collegare le stazioni di ricarica alla rete può arrivare fino a tre anni mentre in altri non c'è più capacità aggiuntiva disponibile. Se questi ostacoli rimangono irrisolti, c'è un rischio significativo che la transizione verso i veicoli elettrici possa vacillare", ha puntualizzato
Il mercato
- Nel 2024, per la prima volta dal 2020, la quota di mercato delle auto elettriche è scesa in Europa, al 13,6% su base annua (ma al 15,9% a dicembre). A causa dei prezzi di acquisto elevati, il mercato dei modelli elettrici risulta appesantito dalla rimozione dei sussidi in Germania, il più grande mercato d'Europa. Bene i veicoli ibridi: ritenuti più versatili dall'utenza, hanno conquistato il 30,9% del mercato. I modelli ibridi stanno erodendo la quota di mercato dei modelli a benzina (33,3%) e hanno addirittura raddoppiato la loro quota negli ultimi quattro mesi dell'anno, con buone vendite in particolare di Toyota e Renault
Il bonus colonnine elettriche non è stato rinnovato
- In Italia fino allo scorso anno c’era il cosiddetto “bonus colonnine elettriche”: un contributo pari all’80% del prezzo di acquisto e posa delle infrastrutture per la ricarica delle auto elettriche. Ad averne diritto erano sia i privati sia i condomìni: per i primi la somma massima erogabile ammontava a 1.500 euro, per gli edifici condominiali a 8mila euro. Non è tuttavia stato rinnovato per il 2025, anche in virtù di una revisione generale dei fondi destinati alle auto green
Poche informazioni e scarsa attrattività degli investimenti
- Come appena visto, l’Italia - seppur a un buon livello di diffusione di infrastrutture di ricarica - è ancora indietro rispetto ad altri Paesi europei: sia per diffusione di veicoli elettrici, sia come livello di utilizzo dell’infrastruttura pubblica. Questa situazione dipende anche dalla scarsa attrattività degli investimenti in infrastrutture, con tempi di rientro dell’investimento incerti o molto lunghi, e dalla poca informazione degli utenti finali nelle potenzialità dei veicoli elettrici a cui guardano ancora con forte scetticismo. Tutto ciò complica la strada verso il raggiungimento degli obiettivi Afir, Alternative Fuels Infrastructure Regulation, cioè la normativa europea che indica agli stati membri le regole da seguire per dotarsi di una rete infrastrutturale che supporti la transizione energetica
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