Yom Kippur, cos'è la festività ebraica più sacra

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Cade nel decimo giorno del mese ebraico di Tishri (tra settembre e ottobre del nostro calendario) e continua fino alle prime stelle della notte successiva. Per oltre 24 ore è previsto il digiuno e si fa penitenza delle offese recate. Vietato lavorare e guidare

È il giorno ebraico più santo e solenne dell'anno. Oltre 24 ore nelle quali si osserva il digiuno completo, si fa penitenza delle offese recate e si cerca la riconciliazione. Si chiama “Yom Kippur” ed è la ricorrenza religiosa ebraica che celebra il “Giorno dell’espiazione”.

Quando è?

Nel calendario ebraico, Yom Kippur ha luogo successivamente al Capodanno ebraico. Comincia al crepuscolo del decimo giorno del mese ebraico di Tishri (che cade tra settembre e ottobre del nostro calendario) e continua fino alle prime stelle della notte successiva. Può quindi arrivare a durare fino a 25-26 ore. È stata riconosciuta dalle Nazioni Unite come una festività ufficiale.

Perché si festeggia in quel giorno?

Il giorno in cui ricorre non è casuale. Il giorno del pentimento (il dieci di Tishrì) si rifà al giorno in cui Mosè scese dal monte Sinai con le Tavole della Legge: è il giorno in cui venne accettato il pentimento del popolo ebraico.

Nessuno lavora

Per tutti gli ebrei è un giorno di sacra importanza e comporta un riposo solenne: si tratta di un giorno in cui non deve essere svolta alcuna attività produttiva, proprio come avviene durante lo Shabbat (il sabato, il giorno del riposo ebraico al pari della domenica cristiana). Durante lo Yom Kippur nessuno lavora e si è soliti fare penitenza non bevendo e non mangiando per l’intera durata della festività. Solo i ragazzi sotto tredici anni e le ragazzine sotto i dodici anni sono esentati.

I divieti

Tra le proibizioni, è vietato lavarsi, guidare o utilizzare altri mezzi di trasporto, indossare gioielli, indossare scarpe di pelle e avere rapporti sessuali. In molti si vestono di bianco durante questa giornata per essere paragonati agli angeli, simbolo della purezza. In Israele, tutti i canali televisivi e radiofonici sospendono le proprie trasmissioni e nessuno utilizza il telefono. L’aeroporto internazionale di Ben Gurion chiude agli arrivi e alle partenze: è l'unico giorno dell'anno in cui sia lo scalo sia lo spazio aereo israeliano restano chiusi.

I rituali

Alla vigilia la tradizione prevede che al mattino presto si faccia roteare per tre volte un gallo sopra la propria testa, per gli uomini, e una gallina per le donne. Poi il gallo viene abbattuto e donato ai poveri prima dell’inizio del digiuno. Bisogna poi immergersi in una piscina particolare per purificarsi. La giornata dello Yom Kippur va avanti con una serie di preghiere e letture di testi religiosi. Al termine si suona il corno di un montone.

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