Da comico a presidente dell’Ucraina, chi è Vladimir Zelenskij

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(Foto: Getty Images)

Laureato in legge, 41 anni, è la star della serie tv Servo del Popolo, in cui interpreta un professore che, per una serie di equivoci, si ritrova alla guida del Paese.  Dopo una campagna elettorale incentrata sulla lotta alla corruzione ha sconfitto l’uscente Poroshenko

Dallo schermo della tv al palazzo presidenziale. Vladimir Zelenskij, attore, sceneggiatore, regista, comico e politico è il nuovo presidente dell’Ucraina dopo le elezioni che lo hanno visto vincitore al ballottaggio contro il presidente uscente Petro Poroshenko. Una “persona semplice”, si era definito durante un dibattito, ma decisa a "spezzare il sistema" afflitto dalla corruzione e dominato dagli oligarchi sin dall'indipendenza dall'Unione Sovietica.

Gli inizi della carriera da comico

Nato il 25 gennaio 1978 a Krivoj Rog, centro industriale metallurgico nel sud dell’Ucraina, Zelenskij è figlio di un professore di cibernetica. Non ancora maggiorenne entra a far parte dello storico collettivo comico KVN - una specie di Zelig - per poi fondare un proprio gruppo, il Kvartal 95. Dopo la laurea in legge, svolge per due mesi la pratica come avvocato, per poi dedicarsi alla recitazione. Nel 2003 il Kvartal 95 si trasforma in studio di produzione e Zelenskij approda nella televisione ucraina, diventando uno dei volti più noti del piccolo schermo.

Presidente per finta ne Il Servo del Popolo

La svolta arriva nel 2015, quando il canale 1+1 dell'oligarca Igor Kolomoisky inizia a trasmettere Servo del Popolo, una serie in cui Zelenskij interpreta un professore di storia che, grazie al tipico meccanismo comico degli equivoci surreali, diventa presidente. Nessuno viene risparmiato, nel continuo gioco di rimandi fra realtà, politica e finzione: è satira contro i potenti. Il successo, nell'Ucraina travolta da guerra, corruzione e crisi economica, è travolgente. Il network mette in cantiere una seconda serie e alcune scene diventano leggendarie, come quando il finto Zelenskij-presidente interrompe una rissa alla Rada, il Parlamento ucraino, urlando “Putin si è dimesso!”, oppure quando, sognando ad occhi aperti, elimina tutti i deputati - al soldo degli oligarchi ostili alle riforme - con una raffica di mitra.

Da show a partito politico

La popolarità di Zelenskij è alle stelle e, a un certo punto, qualcosa cambia. Nel marzo del 2018 nasce il partito politico Servo del Popolo e, dopo mesi di incertezze, la notte di capodanno il comico 41enne annuncia, dai teleschermi di uno dei suoi spettacoli, che si presenta come candidato alle elezioni presidenziali.

La campagna elettorale

La corsa politica di Zelenskij è tutta incentrata sulla lotta alla corruzione e le promesse di migliori condizioni di vita mischiate alla sua comicità. Il Zelenskij-comico si fonde con il Zelenskij-politico, grazie a battute come "alla fine in Ucraina andrà tutto bene e se ora va tutto male vuol dire che non è ancora la fine". Frasi semplici che colpiscono gli elettori, in una campagna elettorale spregiudicata e a tratti surreale, culminata con una multa per aver mostrato la scheda elettorale compilata - con il suo nome sbarrato - ai giornalisti, infrangendo così le regole. Non è mancata però anche qualche polemica legata alla sua vicinanza a Kolomoisky, alla quale il comico ha sempre replicato: "Io non ho padroni".

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