Sirimavo Bandaranaike, la storia della prima donna che 60 anni fa diventò capo di governo

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Per alcuni è tra i più grandi statisti del suo Paese, lo Sri Lanka. Ha ricoperto tre mandati: dal 1960 al 1965, dal 1970 al 1977 e dal 1994 al 2000, stesso anno della sua morte, avvenuta il 10 ottobre all’età di 84 anni. Fin da giovanissima è stata interessata alle tematiche sociali e alle classi meno abbienti, ed è entrata in politica dopo l’assassinio del marito

Sessant'anni fa, in Sri Lanka, Sirimavo Bandaranaike vinceva le elezioni diventando la prima donna al mondo a essere eletta capo di governo. Considerata tra i più grandi statisti del suo Paese, ha ricoperto tre mandati: dal 1960 al 1965, dal 1970 al 1977 e dal 1994 al 2000, stesso anno della sua morte, avvenuta il 10 ottobre all’età di 84 anni. Fin da giovanissima è stata interessata alle tematiche sociali e alle classi meno abbienti, ed è entrata in politica dopo l’assassinio di suo marito, dedicandole il resto della sua vita.

Dalla famiglia aristocratica ai temi sociali

Sirimavo Bandaranaike nasce il 17 aprile 1916 in una famiglia aristocratica a Balangoda, nella provincia Sabaragamuwa: il suo nome alla nascita è Sirima Ratwatte. Frequenta scuole cattoliche, ma rimane buddista. Parla singalese e inglese. Una volta completati gli studi a 19 anni, si dedica al volontariato, distribuisce cibo e medicine nei villaggi della giungla, organizza cliniche e aiuta a predisporre il lavoro agricolo per migliorare gli standard di vita delle donne dei villaggi. Così diventa presto tesoriera della Social Service League, incarico che ricoprirà fino al 1940.

Il matrimonio con Solomon West Ridgeway Dias Bandaranaike

La famiglia Ratwatte riceve la proposta di matrimonio per la loro figlia da Solomon West Ridgeway Dias Bandaranaike. L'uomo non viene da una famiglia del loro stesso rango, ma è un avvocato formatosi a Oxford, diventato ministro delle Amministrazioni locali nel Consiglio di Stato dello Sri Lanka. I due si sposano il 2 ottobre del 1940 durante quello che i giornali battezzano il “matrimonio del secolo”, e da qui in poi lei sarà conosciuta come Sirimavo Bandaranaike. La sua passione per i temi sociali e per le politiche del suo Paese la fanno presto diventare una consulente del marito su molte questioni. La coppia ha due figlie, Sunethra (1943) e Chandrika (1945), e un figlio, Anura (1949).

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Sirimavo Bandaranaike
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Moglie del Primo Ministro

Nel 1951 convince il marito a dimettersi dal Partito Nazionale Unito e a istituire lo Sri Lanka Freedom Party. Nel 1952 Solomon West Ridgeway Dias Bandaranaike viene eletto in Parlamento ed è il capo dell'opposizione. Nelle elezioni del 1956 il marito viene eletto con la coalizione Mahajana Eksath Peramuna (MEP): è il primo Ministro dello Sri Lanka, e Sirimavo Bandaranaike è al suo fianco.

La morte del marito

Il 25 settembre del 1959 il marito di Sirimavo Bandaranaike viene colpito a morte: un monaco buddista gli spara perché crede che quel governo non stia supportando la medicina tradizionale. Ne segue un caos politico e la coalizione di Mahajana Eksath Peramuna crolla. Viene eletto Dudley Senanayake, ma il suo governo regge poche settimane. Nel maggio 1960, Sirimavo Bandaranaike viene eletta all'unanimità presidente del Partito per la libertà. Bandaranaike gira il Paese, la sua passione e il dolore vivo per la scomparsa del marito la fanno spesso commuovere, e gli avversari politici la chiamano la “vedova piangente”.

La prima donna eletta capo di governo

Ma il 21 luglio 1960, Sirimavo Bandaranaike mette a segno una vittoria schiacciante per il Partito della Libertà. Presta giuramento ed è la prima donna al mondo a essere eletta primo ministro. E in più c’è anche la carica di ministro della Difesa e degli Affari esterni. Ciononostante la strada è ancora in salita, con un'opposizione che spesso lancia attacchi sessisti. I suoi obiettivi tuttavia sono chiari: Bandaranaike vuole riformare l'ex colonia britannica in una repubblica socialista, nazionalizzando, investendo su istruzione, industria, media e commercio. 

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L'attività politica

Durante il suo mandato, Bandaranaike cambia la lingua amministrativa dall'inglese al singalese e lancia diverse riforme. Ma deve affrontare una difficile crisi economica: l’inflazione, l'elevata disoccupazione e la polarizzazione tra le popolazioni singalesi e tamil a causa delle sue politiche nazionali. Nel 1962 sventa un colpo di Stato e il primo mandato termina nel 1965. Il secondo mandato di Bandaranaike dura dal 1970 al 1977: nel 1971 deve fronteggiare un'insurrezione di giovani radicali. Nel 1972 lavora a una nuova Costituzione e alla formazione della repubblica dello Sri Lanka. Nel 1975 getta le basi per il ministero per le Donne e i Bambini dello Sri Lanka, nominando anche la prima donna a prestare servizio nel Gabinetto dello Sri Lanka.

Il terzo mandato

Nel 1980 viene accusata di abuso di potere durante il suo mandato, viene privata dei diritti civili e bandita dalla politica per 7 anni. Ma nel 1986 Bandaranaike è di nuovo alla guida del partito ed è leader dell’opposizione dal 1989 al 1994. Dopodiché, in questo stesso anno, sua figlia vince le elezioni presidenziali e Sirimavo Bandaranaike viene nominata primo ministro per la terza volta, carica che ricoprirà fino al 2000.

La morte nel 2000

Sirimavo Bandaranaike muore il 10 ottobre del 2000, per un attacco di cuore, a Kadawatha, mentre stava tornando a casa a Colombo. Si era appena recata alle urne per votare alle elezioni parlamentari, che si erano tenute quello stesso giorno. Lo Sri Lanka dichiara due giorni di lutto nazionale e le stazioni radio statali sospendono la programmazione per trasmettere canti funebri. Il suo funerale si tiene a Horagolla, dove viene sepolta nel mausoleo originariamente costruito per suo marito.

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