Papa Leone XIV concede l'indulgenza plenaria: cos'è e cosa significa

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Introduzione

Subito dopo l’annuncio della sua elezione, Papa Leone XIV ha concesso l’indulgenza plenaria a tutti i fedeli radunati in piazza San Pietro e a quelli collegati con i mezzi di comunicazione. L'ultima indulgenza plenaria era stata concessa nell'Urbi et Orbi il giorno di Pasqua da Papa Francesco, il giorno prima della sua morte. Ma di cosa si tratta?

Quello che devi sapere

Il "debito" davanti a Dio

Per la Chiesa Cattolica è la remissione totale della pena temporale dovuta per i peccati già perdonati, che il fedele può ottenere per sé o per i defunti. Quando un fedele si confessa, riceve il perdono dei peccati ma resta una sorta di “debito” davanti a Dio. L’indulgenza plenaria cancella proprio questa “debito”, liberando totalmente l’anima da ogni conseguenza del peccato. L’indulgenza non sostituisce la confessione, la conversione o la penitenza, ma esprime l’amore misericordioso di Dio che, tramite la Chiesa, offre una grazia per la purificazione dell’anima.

La benedizione di Leone XIV

Nella sua primissima apparizione come Leone XIV, Papa Prevost ha impartito la benedizione Urbi et Orbi che implica l'indulgenza plenaria per tutti coloro che la ascoltano. Chi ha ascoltato la benedizione potrà beneficiare dell'indulgenza a patto che sia andato a confessarsi negli otto giorni precedenti (o che lo andranno a fare negli otto giorni successivi) alla Urbi et Orbi. Le altre condizioni necessarie sono la comunione eucaristica, la preghiera secondo le intenzioni del Papa e il distacco completo da qualsiasi peccato, anche veniale.

La prima indulgenza della storia

Il primo esempio di indulgenza plenaria risale alla bolla del Perdono di papa Celestino V. Nel 1294 concesse l’indulgenza plenaria a tutti i fedeli che si fossero recati in visita alla basilica di Collemaggio dai vespri del 28 agosto al tramonto del 29. 

Indulgenza e Giubileo

La Conferenza episcopale italiana, in occasione del Giubileo 2025, ha pubblicato sul proprio sito le norme che regolano questo istituto. “Potranno ricevere l’indulgenza i fedeli ‘veramente pentiti’, ‘mossi da spirito di carità’, ‘che, nel corso del Giubileo, purificati attraverso il sacramento della penitenza e ristorati dalla Santa Comunione pregheranno secondo le intenzioni del Sommo Pontefice’. I fedeli potranno ottenere l’indulgenza intraprendendo un pellegrinaggio verso qualsiasi luogo sacro giubilare, verso almeno una delle quattro Basiliche Papali Maggiori di Roma, in Terra Santa o in altre circoscrizioni ecclesiastiche, e prendendo parte a un momento di preghiera, celebrazione o riconciliazione. Poi, ancora, “visitando devotamente qualsiasi luogo giubilare” e vivendo l’adorazione eucaristica, concludendo con il Padre Nostro, la Professione di fede e Invocazioni a Maria.