
Vent'anni fa il disastro aereo del Concorde: cosa accadde il 25 luglio del 2000. FOTO
Erano le 16.42 quando il volo Air France 4590 decollò dall'aeroporto Roissy-Charles de Gaulle di Parigi, diretto a New York. Due minuti dopo, a causa di una striscia di metallo persa da un DC-10 della Continental decollato poco prima, una ruota del velivolo esplose e perforò un serbatoio, provocando un incendio. Nonostante i danni l'aereo riuscì a staccarsi da terra, ma senza guadagnare quota. Si schiantò contro l'Hotel Hotelissimo. Morirono 113 persone e fu l’inizio della fine della compagnia di aerei supersonici
Sono passati 20 anni dal 25 luglio 2000, quando un terribile disastro aereo a Parigi, in Francia, costò la vita a 113 persone. Ecco cosa accadde quel giorno
Concorde, il 25 luglio 2000 il disastro aereo che costò la vita a 113 personeFu una tragedia che vide protagonista un aereo Concorde, la compagnia di velivoli supersonici franco-britannici che dopo quell’incidente non si riprese più, tanto da cessare di volare appena tre anni più tardi, nel novembre 2003
Lybian, Ustica, Malaysian e Iran: aerei civili abbattuti negli ultimi 50 anni. FOTOErano le 16.42 quando il Concorde F-BTSC di Air France, volo AF4590, decollò dall'aeroporto parigino di Roissy-Charles de Gaulle, il principale scalo cittadino, diretto a New York. A bordo c'erano 100 passeggeri e 9 membri dell'equipaggio
Incidenti aerei: i dati sulla sicurezza in volo negli ultimi 40 anniIl Concorde era un aereo leggendario, capace di raggiungere i 2.368 km/h. Era in grado di percorrere la distanza tra New York e Londra o Parigi in 3 ore e 45 minuti
Strage di Linate, 19 anni fa l’incidente all'aeroporto che provocò 118 mortiLa maggior parte dei passeggeri a bordo era una comitiva di tedeschi che stava andando negli Stati Uniti per partecipare a una crociera

L’aereo era ancora sulla pista, pronto a decollare, quando incontrò sul suo cammino un frammento metallico in titanio perso da un DC-10 della Continental - una compagnia statunitense - decollato pochi minuti prima
La striscia di metallo era proveniente da un inversore di spinta del motore 3 del DC-10

La lamella metallica, di 40 centimetri, forò una gomma del carrello principale del Concorde provocando un’esplosione
I rottami della ruota perforarono un serbatoio dell’aereo, provocando un incendio
L’enorme velocità ormai raggiunta dal velivolo (oltre i 320 km/h) aveva però impedito di frenare: la pista non era sufficientemente lunga per una simile manovra e l’Air France 4590 era stato costretto a decollare, con l’ala sinistra in fiamme
A bordo dell’aereo si resero subito conto della gravità della situazione
Nonostante i danni subiti l'aereo era comunque riuscito a staccarsi da terra, ma il carrello non era rientrato
Il velivolo non fu quindi in grado né di prendere quota né di accelerare, continuando a procedere a un'altezza di 60 metri
Nel frattempo l’incendio aveva completamente danneggiato l'ala posteriore
Dopo pochi secondi il motore 1 perse improvvisamente potenza
A causa della spinta non simmetrica l'ala di destra si alzò, costringendo l'aereo a una inclinazione di 110°, virando verso sinistra
L'equipaggio riuscì a ridurre la spinta dei motori 3 e 4 per livellare l'aereo, ma la velocità diminuì ulteriormente rendendolo così incontrollabile
Dopo poco più di un minuto dal decollo, il Concorde si schiantò contro l'Hotel Hotelissimo, nei pressi dell'aeroporto di Parigi-Le Bourget e a 9,5 km in linea d'aria dall'aeroporto Charles De Gaulle

L'equipaggio stava tentando di dirigersi verso l'aeroporto di Le Bourget, ma non ci riuscì
L’aereo si distrusse completamente nel momento dell’impatto
Stessa sorte per l’albergo contro cui si schiantò

A morire furono in totale 113 persone: 109 tra passeggeri e personale di bordo e 4 persone nell’hotel
Persero la vita 96 tedeschi, nove francesi, due danesi, un austriaco e uno statunitense. Nella foto, alcuni familiari delle vittime
Il pilota era il capitano Christian Marty, il primo ufficiale era Jean Marcot e l'ingegnere di volo era Gilles Jardinaud
Gli assistenti di volo erano sei, cinque donne e un uomo di età compresa tra i 27 e i 49 anni
Questo incidente segnò l’inizio della fine dei Concorde: dopo pochi giorni tutti i supersonici vennero tenuti a terra
Il 26 novembre 2003 un Concorde volò per l'ultima volta nella sua storia
Dieci anni dopo il dramma, e dopo una lunga inchiesta durata otto anni, il tribunale di prima istanza, nel 2010, condannò Continental a 200mila euro di multa come risarcimento alle vittime, per omicidio colposo, e a versare 1 milione di euro ad Air France per danni morali e all’immagine
La corte accusò Continental di ''manutenzione difettosa'' e condannò un suo dipendente, John Taylor, a 15 anni di detenzione con la condizionale per aver fabbricato e fissato male la lamella incriminata. Tre dirigenti francesi furono assolti
Nel 2012, una clamorosa sentenza in appello del tribunale di Versailles ribaltò la decisione presa dalla giustizia in prima istanza. La presidente della Corte d'appello, Michele Luga, confermò lo svolgimento dei fatti, ma non ritenne possibile che una tale catastrofe fosse dovuta solo a quel pezzo di metallo. I due impiegati di Continental e un ex responsabile della Direzione generale dell'aviazione civile furono dunque assolti
Fu comunque confermato il fatto che la compagnia americana dovesse versare un milione di euro di interessi a Air France per danni all'immagine