Concorde, il 25 luglio 2000 il disastro aereo che costò la vita a 113 persone

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Poco prima delle 16.45 il Concorde AF4590 di Air France decollò dallo scalo parigino Charles-de-Gaulle. Il suo volo si interruppe appena due minuti dopo: il velivolo prese fuoco e si schiantò poco lontano, su un albergo di Gonesse. Morirono 113 persone, 109 tra passeggeri e personale di bordo e 4 persone nell'hotel. Nel 2010 la condanna di Continental, poi il ribaltamento in appello. La tragedia mise fine alla carriera dell'aereo supersonico, un sogno franco-britannico iniziato nel 1962

Il 25 luglio del 2000, poco prima delle 16.45, il Concorde F-BTSC di Air France partì dalla pista 26 dell'aeroporto parigino di Roissy-Charles de Gaulle diretto a New York. Ma il suo volo si interruppe appena due minuti dopo. L'aereo prese fuoco e si schiantò poco lontano, su un albergo di Gonesse (FOTO). Morirono 113 persone, 109 tra passeggeri e personale di bordo e 4 persone nell'hotel. La tragedia mise fine alla carriera dell'aereo supersonico, un sogno franco-britannico iniziato nel 1962 (quando Sud Aviation e British Aircraft presentarono il progetto ai loro rispettivi governi) e sepolto definitivamente nel 2003. L'aereo leggendario, capace di raggiungere i 2.368 km/h, cessò il servizio il 24 ottobre di quell'anno ed effettuò l'ultimo volo - senza passeggeri - il 26 novembre.

La dinamica dell'incidente

La maggior parte dei passeggeri a bordo era una comitiva di tedeschi che si dirigeva a New York per partecipare a una crociera. Il Concorde AF4590 di Air France decollò dallo scalo parigino Charles-de-Gaulle alle 16.42. Nel momento del decollo, quando era ancora a terra, iniziarono a divampare delle fiamme, ma l’enorme velocità ormai raggiunta dal velivolo (oltre i 320 km/h) aveva impedito di frenare: la pista non era sufficientemente lunga per una simile manovra e l’Air France 4590 era stato costretto a decollare, con l’ala sinistra a fuoco. Dopo poco più di un minuto, il Concorde, che era ormai impossibile da controllare, si schiantò sull'Hotel Hotelissimo, nei pressi dell'aeroporto di Parigi-Le Bourget - dove l’equipaggio stava tentando invano di dirigersi - a 9,5 km in linea d'aria dall’aeroporto Charles De Gaulle.

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I primi sospetti e le indagini

In un primo momento si sospettò che si trattasse di un attentato terroristico. Le indagini ufficiali del Bea (l'Ufficio di indagini e analisi per gli incidenti aerei) stabilirono però che a provocare il disastro era stato un frammento metallico in titanio perso da un DC-10 della Continental, una compagnia statunitense, decollato pochi minuti prima. La lamella forò una gomma del carrello principale del Concorde provocando un’esplosione che causò l’incendio del serbatoio, La striscia di metallo era proveniente da un inversore di spinta del motore 3 del DC-1.

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La condanna di primo grado

Dieci anni dopo il dramma, e dopo una lunga inchiesta durata 8 anni, il tribunale di prima istanza, nel 2010, condannò la compagnia americana a 200mila euro di multa come risarcimento alle vittime, per omicidio colposo, e a versare 1 milione di euro ad Air France per danni morali e all'immagine. Condanna anche per Eads-France (il consorzio aerospaziale europeo), giudicata responsabile per i mancati controlli, con l’obbligo di pagare il 30% dei danni. Secondo il tribunale di Pontoise, nei pressi di Parigi, quel 25 luglio 2000 i fatti si svolsero così: il supersonico dell'Air France, in fase di decollo, passò sopra un pezzo di metallo perso da un DC10 della Continental partito pochi minuti prima in direzione di New York. Fu la lamella di 40 cm a provocare la catastrofe: una ruota del Concorde esplose e i rottami perforarono un serbatoio. ''L'incidente di un aereo così mitico ha sollevato molte domande e ha talvolta nutrito l'immaginario al di là del verosimile’', dichiarò in sede processuale la corte. La corte accusò la compagnia Continental di ''manutenzione difettosa'' e condannò un suo dipendente, John Taylor, a 15 anni di detenzione con la condizionale per aver fabbricato e fissato male la lamella incriminata. Tre dirigenti francesi, tra cui il responsabile per l'aeronautica del progetto Concorde, furono assolti. Nei loro confronti, il Tribunale parlò di "negligenza" e non di "colpa" nei controlli effettuati sull'aereo, che aveva registrato problemi agli pneumatici delle ruote sin dal 1979.

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L’appello ribalta la sentenza

Nel 2012, una clamorosa sentenza in appello del tribunale di Versailles ribaltò la decisione presa dalla giustizia in prima istanza. La presidente della Corte d'appello, Michele Luga, confermò lo svolgimento dei fatti, ma non ritenne possibile che una tale catastrofe fosse dovuta solo a quel pezzo di metallo. I due impiegati di Continental e un ex responsabile della Direzione generale dell'aviazione civile furono dunque assolti. Fu comunque confermato il fatto che la compagnia americana dovesse versare un milione di euro di interessi ad Air France per danni all'immagine.   

Continental ha sempre negato sue responsabilità

In tutti questi anni, Continental ha negato la sua responsabilità, avanzando la tesi che il supersonico avesse preso fuoco prima di entrare in contatto con il pezzo perso dal suo DC10. La compagnia americana ha anche accusato Air France di trascurare la manutenzione dei suoi Concorde e di aver preparato superficialmente il volo in questione. In particolare ha evidenziato che quel Concorde era partito con troppo peso a bordo e che un piccolo motore elettrico era stato sostituito proprio poco prima della partenza.

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L'avventura del supersonico, che nelle intenzioni dei progettisti doveva rivoluzionare il modo di viaggiare, ebbe inizio oltre 50 anni fa, quando il 2 marzo 1969 un prototipo francese solcò per la prima volta il cielo. Un mese dopo fu il prototipo britannico a spiccare il volo. La prima volta che l'aereo superò la velocità Mach 2 (due volte la velocità del suono che farà del Concorde l'aereo commerciale più veloce al mondo) fu il 4 novembre 1970 ma si attese fino al 21 gennaio 1976 perché il volo sperimentale diventasse un volo di linea regolare: la British Airways con un servizio Londra-Bahrain e l'Air France da Parigi a Rio de Janeiro. Il 24 marzo 1976 due Concorde, uno decollato da Londra e l'altro da Parigi, inaugurarono il servizio attraverso l'Atlantico e il 15 novembre 1977 iniziarono i voli regolari da Parigi o Londra e New York. Il velivolo era in grado in 3 ore e 45 minuti di percorrere la distanza tra la città Usa e le due capitali europee. Il primo incidente di rilievo avvenne dopo circa 20 anni di servizio. Era il 14 aprile 1989 quando un Concorde britannico perse in volo un pezzo del timone di coda sopra il mare della Tasmania, riuscendo tuttavia ad atterrare senza problemi all'aeroporto di Sydney in Australia. Poi il disastro del 25 luglio 2000, che fu l'inizio della fine dei Concorde. Il 26 novembre 2003 un Concorde volò per l'ultima volta nella sua storia. Il viaggio, senza passeggeri, giunse all'aeroporto Filton Airfield di Bristol dove tuttora si trova. Tra i vari fattori che hanno portato a questa decisione vi fu, oltre all’incidente, anche il deficit dovuto agli impressionanti consumi e costi di manutenzione. Va comunque sottolineato che il Concorde è stato statisticamente il vettore da trasporto passeggeri più sicuro nel mondo, calcolando il numero di morti per la distanza percorsa.

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