Stati Uniti tra inflazione e dazi di Trump, come stanno andando davvero i prezzi?

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Il presidente Usa ha detto di aver “ereditato un disastro, ma sto sistemando le cose”, riferendosi allo stato dell’economia a stelle e strisce, rivendicando di aver “già raggiunto grandi risultati”. Ma cosa dicono i dati? Di questo si è parlato nella puntata di Numeri, approfondimento di Sky TG24

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Il presidente degli Stati Uniti Donald Trump ha parlato al Paese, discutendo della situazione economica degli States e del problema dell’inflazione promettendo di risolverlo. "Undici mesi fa ho ereditato un disastro, ma sto sistemando le cose", ha detto. "Eravamo invasi dai migranti illegali, transgender nello sport delle donne, avevamo i peggiori accordi commerciali", ha aggiunto. "Ora invece avete un presidente che si batte per gli americani, e abbiamo già raggiunto grandi risultati", ha messo in evidenza. Ma cosa dicono i dati? Di questo si è parlato nella puntata di Numeri, approfondimento di Sky TG24, andata in onda il 18 dicembre.

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I prezzi negli Stati Uniti

L’inflazione negli Stati Uniti in realtà non sembra essere in discesa. Sono stati pubblicati i dati di novembre su base annua, ma si tratta di numeri piuttosto strani: quando è stato ‘chiuso’ il governo per l’ultimo shutdown non sono stati pubblicati i dati di ottobre, mentre quelli odierni parlano di una crescita dei prezzi del 2,7% ma sono probabilmente ancora inquinati dalla chiusura degli uffici governativi. Guardando però l’andamento della presidenza Trump e di quella Biden, l’andamento dei prezzi negli ultimi 3 anni risulta essere essenzialmente stabile.

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Il peso dei dazi di Trump

Non è però tutto. Se i dati più recenti sull’inflazione sono difficili da leggere per via dello shutdown, e l’andamento dei prezzi negli ultimi 3 anni non sembra aver subito significative variazioni, dietro l’angolo c’è l’impatto dei dazi sull’economia degli Stati Uniti. Secondo una stima di Goldman Sachs infatti dal prossimo anno i consumatori americani cominceranno a pagare i beni più cari per via delle tariffe imposte dal presidente Trump: il ‘peso’ infatti ricadrà per il 67% sui consumatori, per l’8% sulle imprese statunitensi e solamente il 25% sui produttori stranieri.

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