Usa, Trump ha firmato la legge per divulgazione dei file Epstein: "La verità sarà svelata"

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Ad annunciarlo è stato lo stesso presidente Usa in un post su Truth, dopo essersi opposto per mesi. Nel lungo messaggio, il tycoon ha accusato i democratici di aver nascosto la verità sul finanziere, condannato per abusi sessuali e traffico internazionale di minori e morto in prigione nel 2019. "Forse la verità su questi democratici e sui loro legami con Jeffrey Epstein verrà presto svelata", ha scritto Trump

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Donald Trump ha firmato la legge per la pubblicazione del dossier sul caso di Jeffrey Epstein. Ad annunciarlo è stato lo stesso presidente Usa in un post sulla sua piattaforma Truth Social, dopo essersi opposto per mesi. Nel lungo messaggio, il tycoon ha poi accusato i democratici di aver nascosto la verità sul finanziere, condannato per abusi sessuali e traffico internazionale di minori e morto in prigione nel 2019 prima del processo. "Forse la verità su questi democratici e sui loro legami con Jeffrey Epstein verrà presto svelata, perché ho appena firmato la legge per la pubblicazione dei file", ha scritto Trump.

Trump: "Epstein profondamente legato ai democratici"

Nel lungo post su Truth, il presidente Usa ha poi rimarcato che "Jeffrey Epstein, incriminato dal Dipartimento di Giustizia di Trump nel 2019 (non dai democratici!), è stato un democratico per tutta la vita, ha donato migliaia di dollari a politici democratici ed era profondamente legato a molte note figure democratiche". Trump ha citato "Bill Clinton (che ha viaggiato sul suo aereo 26 volte), Larry Summers (che si è appena dimesso da molti consigli di amministrazione, tra cui Harvard), l'attivista politico corrotto Reid Hoffman, il leader della minoranza Hakeem Jeffries (che ha chiesto a Epstein di donare alla sua campagna dopo che Epstein è stato incriminato), la deputata democratica Stacey Plaskett e molti altri". 

Wolff: "Dai file di Epstein nulla di buono per Trump"

Sui file di Epstein, Trump "probabilmente qualcosa sa". A dirlo, in un'intervista al Corriere, è Michael Wolff, reporter che conosceva Jeffrey Epstein e autore di bestseller sulla presidenza Trump. "Gli è stato detto che viene menzionato nei file. E sa quale rapporto aveva con Epstein. Poi credo che sua moglie sia esposta nella storia di Epstein. Non c'è niente di buono per lui. Negli anni Novanta conduceva una vita con comportamenti che oggi verrebbero considerati spregevoli e inaccettabili", ha aggiunto. "Cosa c'è nei file? Nessuno lo sa. C'è un'ampia libertà d'azione per la Casa Bianca di Trump su come disseminare queste informazioni: in quale ordine, con quali tempi, che cosa redigere e annerire e cosa no", ha ribadito Wolff. La Casa Bianca  ha "il controllo su quello che viene diffuso e nessuno sa cosa sono gli Epstein files: di fatto non c'è un unico file di Epstein, c'è una enorme quantità di materiale sparpagliata negli uffici del governo americano: dipartimento di Giustizia, Fbi, uffici di singoli procuratori, Fisco". Poi conclude; "Quello che si può immaginare è che probabilmente pubblicheranno le informazioni in stadi diversi, e negli stadi iniziali diffonderanno informazioni che incriminano tutti gli altri. E poi non sappiamo che cosa è stato censurato in questi documenti negli ultimi anni, già a partire dalla prima amministrazione Trump. Non c'è una catena di prove".

L'approvazione del Senato

L'annuncio di Trump arriva a seguito dell'approvazione nel Senato americano della legge per la divulgazione dei file, dopo l'ok della Camera. La legge era stata approvata "con consenso unanime", tecnicamente senza bisogno di voto e senza nessun emendamento. Si tratta di un evento raro nella storia di Capitol Hill. "Non mi interessa quando il Senato approverà il disegno di legge della Camera", aveva detto il presidente Usa. "Non voglio che i repubblicani distolgano lo sguardo da tutte le vittorie che abbiamo ottenuto: the big beautiful bill, le frontiere chiuse, stop agli uomini negli sport femminili, la fine dei programmi Dei, la fine dell'inflazione record di Biden, i più grandi tagli alle tasse e alle normative della storia, la fine di otto guerre, la ricostruzione del nostro esercito", ha scritto il presidente elencando una serie di provvedimenti del suo secondo mandato.

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