Venezuela, Usa lancia operazione anti-narcos: navi da guerra vicino coste. Maduro: "Pace"
MondoIl segretario alla Difesa americano Pete Hegseth ha annunciato una nuova operazione denominata “Southern Spear” per reprimere i "narcoterroristi" nell'emisfero occidentale. Il presidente del Parlamento del Venezuela, Jorge Rodríguez, ha parlato di "conseguenze incalcolabili" per un'eventuale guerra nei Caraibi. Il Cremlino: "Gli Usa non destabilizzino la situazione nei Caraibi"
Le tensioni tra Usa e Venezuela continuano. Il segretario alla Difesa americano Pete Hegseth ha annunciato una nuova operazione denominata “Southern Spear” per reprimere i "narcoterroristi" nell'emisfero occidentale. La missione, guidata dalla Joint Task Force Southern Spear e dal Comando Sud degli Stati Uniti (Southcom), avrà l'obiettivo di difendere "gli Stati Uniti, rimuovere i narcoterroristi dal nostro emisfero e proteggere la nostra Patria dalla droga che sta uccidendo il nostro popolo". Intanto, il presidente venezuelano Nicolás Maduro ha lanciato un messaggio di "pace nel continente” al suo omonimo statunitense Donald Trump. Caracas ha parlato di effetti "devastanti" da un possibile conflitto nei Caraibi, accusando Washington di perseguire "la forma massima di aggressione".
Le tensioni tra Usa e Venezuela
L'annuncio di Hegseth è arrivato poco dopo la notizia che l'esercito americano ha condotto il suo ventesimo attacco contro una presunta nave della droga. Dall'inizio della campagna, gli Usa hanno ucciso almeno 80 persone. Dieci giorni fa il Wall Street Journal aveva rivelato che Trump stava pensando ad un'escalation con un'operazione in Venezuela. Secondo il quotidiano, sono già stati identificati gli obiettivi, ma non è stata presa una decisione definitiva. Tra i potenziali target ci sarebbero porti e aeroporti controllati dall'esercito e usati per il trasporto di droga, ma anche strutture navali.
Caracas: "Un conflitto nei Caraibi sarebbe devastante"
Il presidente del Parlamento del Venezuela, Jorge Rodríguez, ha parlato di "conseguenze incalcolabili" per un'eventuale guerra nei Caraibi, denunciando la minaccia rappresentata dal dispiegamento militare ordinato dal presidente statunitense Donald Trump. "Non vale la pena il dolore che comporterebbe un conflitto per tutti i Paesi del continente, compresi gli Stati Uniti", ha dichiarato Rodríguez alla televisione statale Vtv. Il presidente del Parlamento venezuelano ha accusato Washington di perseguire "la forma massima di aggressione" per promuovere un cambio di regime a Caracas, sostenendo che l'obiettivo reale dell'operazione navale anti-narcos è destabilizzare un governo "legittimamente costituito". Il ministro degli Esteri chavista Yván Gil ha ribadito poi che Caracas "non ha alcuna controversia con gli Stati Uniti", ma sarebbe "minacciata unilateralmente da un Paese che usa la sua capacità di generare morte e distruzione". Secondo Gil, il dispiegamento militare di Washington equivale a "un tentativo di invasione" e viola il diritto internazionale.
Cremlino: "Gli Usa non destabilizzino la situazione nei Caraibi"
Sulle tensioni tra Usa e Venezuela è intervenuto anche il Cremlino, auspicando che Washington non intraprenda azioni che provochino una "destabilizzazione" della situazione nei Caraibi e in Venezuela. "Speriamo che non vengano intraprese azioni che possano portare a una destabilizzazione della situazione" e "che tutto avvenga in conformità con il diritto internazionale", ha detto il portavoce, Dmitry Peskov. "Il diritto internazionale ora si trova in uno stato pietoso in molte parti del mondo", ha aggiunto.
Venezuela a Guterres: "Condannare le azioni provocatorie Usa"
Intanto, all'Onu, l'ambasciatore venezuelano Samuel Moncada ha annunciato l'invio di una lettera al segretario generale António Guterres per chiedere una condanna esplicita delle "azioni provocatorie" statunitensi e il ritiro immediato delle forze Usa dai Caraibi. La missiva critica la "falsa parità" tra Washington e Caracas e rivendica il diritto venezuelano alla legittima difesa di fronte a una "minaccia imminente".