Dopo lo schianto a Louisville, che ha causato la morte di almeno 14 persone, le società di consegna hanno temporaneamente messo a terra parte delle loro flotte non facendo volare i McDonnell Douglas Md-11 "per eccesso di cautela" e seguendo le istruzioni del produttore Boeing. Intanto si continua a indagare sui motivi del disastro: le autorità devono ancora stabilire la causa dell'incidente
Lo scorso 4 novembre un velivolo del servizio postale Ups si è schiantato a Louisville, in Kentucky, causando la morte di almeno 14 persone, mentre altre risultano ancora disperse, e la conseguente chiusura dell'aeroporto internazionale. Si continua a indagare sui motivi del disastro, ma intanto le società di consegna hanno temporaneamente messo a terra parte delle loro flotte.
La decisione
Ups e FedEx hanno deciso di non far volare per il momento i velivoli cargo McDonnell Douglas Md-11 dopo l’incidente in fase di decollo di martedì. Ups ha comunicato che la decisione di mettere a terra i modelli Md-11 arriva "per eccesso di cautela" e segue le istruzioni del produttore Boeing, mentre FedEx ha confermato che avrebbe seguito l'esempio. "La messa a terra ha effetto immediato. Abbiamo preso questa decisione in modo proattivo, su raccomandazione del produttore dell'aeromobile", ha affermato la società in un comunicato. Le autorità devono ancora stabilire la causa dell'incidente mortale. I modelli cargo erano inizialmente prodotti dalla McDonnell Douglas, prima che la società venisse acquisita dalla Boeing.
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Cosa è successo
L'aeroporto di Louisville ospita Ups Worldport, un hub globale per le operazioni di trasporto aereo della società di consegne e la sua più grande struttura al mondo per la movimentazione dei pacchi. A bordo dell'aereo cargo Ups precipitato c'era un equipaggio di tre persone. Il volo Ups 2976, diretto a Honolulu, era operato da un McDonnell Douglas Md-11. Da subito i filmati circolati hanno permesso di vedere il velivolo in difficoltà già durante le ultime fasi del decollo, con un principio d'incendio in uno dei motori che probabilmente potrebbe aver ostacolato il tentativo di staccarsi dall'asfalto della pista. L'ultimo segnale catturato dai ricevitori di Flightradar24 mostra che l'aereo stava viaggiando a 184 nodi di velocità, circa 341 chilometri orari, ma di fatto senza mai davvero levarsi in volo.
Le indagini
Gli investigatori del National Transportation Safety Board (Ntsb) inviati sul posto hanno reso noto che il motore distaccatosi è rimasto "sulla pista d'atterraggio" e che i due registratori di volo (le scatole nere) del velivolo sono stati inviati a Washington per essere analizzati. Come spiega il Corriere della Sera, l’aereo (in attività dal 1991 e convertito in cargo dal 2006) di recente era stato sottoposto a interventi di riparazione al serbatoio del carburante. Durante un’ispezione visiva, i piloti di un volo di inizio settembre avevano notato una crepa. Il cargo era rimasto a terra in Texas, dal 3 settembre al 18 ottobre, effettuando diversi voli.