Una giovane polacca è stata riconosciuta colpevole in tribunale per aver ingannato la famiglia coinvolta in un celebre caso di sparizione avvenuto quasi vent’anni fa. L’episodio ha riaperto ferite mai rimarginate e richiamato l’attenzione su un’indagine rimasta ancora senza risposte
È stata condannata la giovane donna polacca che si era spacciata per Madeleine McCann, la bambina la cui scomparsa 18 anni fa ha innescato una delle più imponenti ricerche internazionali. Julia Wandelt, 24enne di Lubin, è stata ritenuta colpevole di molestie, ma assolta dall'accusa più grave di stalking "per aver creato grave allarme e angoscia" a Kate e Gerry McCann. Madeleine aveva solo tre anni quando scomparve dall'appartamento in cui la sua famiglia era in vacanza sulla costa portoghese dell'Algarve. I genitori McCann, entrambi medici, sono stati al centro dell'attenzione internazionale da quando la figlia è scomparsa e quasi vent'anni dopo il caso rimane irrisolto. La giuria ha assolto la coimputata Karen Spragg, originaria di Cardiff, dalle stesse accuse. Spragg era accusata di aver aiutato Wandelt a presentarsi a casa della coppia e di averli contattati telefonicamente e tramite messaggi.
Condannata la falsa identità
Il processo è durato un mese, durante il quale Kate McCann ha parlato della sua angoscia dopo che Wandelt ha bussato alla porta di casa ed è comparsa a una veglia funebre per Madeleine. Nel frattempo, la sorella minore della ragazza scomparsa, Amelie, ha raccontato di aver ricevuto messaggi "inquietanti" sui social, mentre Wandelt faceva ripetute richieste, poi ignorate, di sottoporsi a un test del DNA per i genitori McCann. Ma l'avvocato di Wandelt, Tom Price, aveva esortato i giurati ad assolverla adducendo a scusante per il suo comportamento la "confusione" sul suo passato. La Procura ha fornito "prove scientifiche inequivocabili" che il profilo del DNA della giovane polacca non ha alcun legame con quello dei McCann. La pena massima che può essere comminata a Wandelt è di sei mesi di custodia cautelare, periodo già abbondantemente trascorso dal suo arresto a febbraio. Il principale sospettato per la scomparsa di Maddie, Christian Brueckner, è stato rilasciato da una prigione tedesca dopo aver scontato una pena detentiva di sette anni per stupro. Non è stato incriminato per la scomparsa della bambina per mancanza di prove.