A distanza di poco più di un anno dalle alluvioni che hanno provocato la morte di 229 persone in tutta la regione, il presidente della Comunità Valenziana ha annunciato la dimissioni. La decisione è arrivata a seguito delle dure contestazioni da parte dei familiari delle vittime che lo hanno accusato di essere un “assassino”. "So di aver commesso errori, lo riconosco", ha dichiarato Mazon
Era il 29 ottobre 2024 quando Valencia veniva colpita da pesanti alluvioni. Oggi, a distanza di poco più di un anno dal tragico evento, che ha provocato la morte di 229 persone in tutta la regione, il presidente della Comunità Valenziana, Carlos Mazon, ha annunciato la dimissioni. La decisione di Mazon, del Partido Popular, è arrivata a seguito delle dure contestazioni da parte dei familiari delle vittime che lo hanno accusato di essere un “assassino”. "So di aver commesso errori, lo riconosco", ha dichiarato in una nota ufficiale. "Per volontà personale mi sarei dimesso da tempo. Ci sono stati momenti insopportabili per me e la mia famiglia", ha precisato il presidente.
L'annuncio delle dimissioni
Carlos Mazon ha annunciato di lasciare il suo incarico facendo "appello alla responsabilità della maggioranza parlamentare per eleggere un nuovo presidente della Generalitat capace di continuare la ricostruzione". Non ha quindi convocato elezioni per scegliere un nuovo presidente regionale, che sarà espressione dell'attuale maggioranza a guida del Partido Popular, con il supporto della forza di estrema destra Vox. In questo modo, Mazon non rinuncia al seggio di deputato che gli garantisce l'immunità parlamentare. Nel frattempo, prosegue l'inchiesta coordinata dalla giudice istruttrice del tribunale di Catarroja, uno dei comuni più colpiti dalla tragedia, che ipotizza fra gli altri 229 reati di omicidio colposo per la fallimentare gestione dell'emergenza della Dana.
Le alluvioni a Valencia
Nel processo, davanti alla magistrata è stata citata a dichiarare anche Isabel Vilaplana, la giornalista che nel giorno delle alluvioni pranzò con Mazon dalle 15 fino alle 19, ore cruciali della crisi, mentre interi comuni venivano inondati dalle esondazioni del torrente Poyo. Secondo le ordinanze ad oggi emesse dalla giudice istruttrice, che ha definito l'allerta "tardiva ed erronea", l'allarme di “Es-alert” di protezione civile fu inviato sui cellulari della popolazione solo alle 20.11, quando la maggior parte delle vittime era già deceduta. Per il magistrato, inoltre, se l'allarme fosse stato inviato prima molte persone si sarebbero potute salvare.
Mazon: “Il governo ci ha lasciati soli”
Nella sua dichiarazione, Mazon ha ricordato che la Dana "è stato un tsunami inimmaginabile, di proporzioni che non siamo ancora capaci di visualizzare" e ha totalmente inondato "un territorio grande quanto le Baleari". Il governatore uscente ha accusato il governo centrale di "averci lasciati soli", sottolineando che "le agenzie statali" di meteorologia e la Confederazione idrografica “non hanno informato per tempo della gravità del rischio che si stava abbattendo sulla regione”. Il Pp valenziano dovrà ora eleggere un presidente ad interim in attesa del prossimo congresso regionale che dovrà eleggere una nuova direzione politica del partito fino alle elezioni del 2027.