Il Pkk ha annunciato il trasferimento di tutti i suoi combattenti in Iraq durante una cerimonia nell’area di Qandil, chiedendo al governo turco di adottare "senza indugio" le misure giuridiche e politiche necessarie per garantire la continuità del dialogo. Dopo quarant’anni di un conflitto che ha provocato circa 50.000 vittime, il movimento ha rinunciato formalmente alla lotta armata lo scorso maggio
La liberazione del leader curdo Abdullah Ocalan, in carcere dal 1999, è "cruciale per far avanzare con maggiore efficacia il processo di pace" con la Turchia. Lo ha dichiarato Devrim Palu, uno dei dirigenti del Partito dei Lavoratori del Kurdistan (Pkk), in un’intervista all’Afp dal nord dell’Iraq, poco dopo l’annuncio del ritiro completo delle forze curde dal territorio turco. "La libertà di Ocalan è essenziale affinché questo processo possa procedere", ha affermato Palu, sottolineando che solo un gesto politico da parte di Ankara potrà consolidare i progressi raggiunti.
Le mosse del Pkk
Il Pkk ha annunciato il trasferimento di tutti i suoi combattenti in Iraq durante una cerimonia nell’area di Qandil, chiedendo al governo turco di adottare "senza indugio" le misure giuridiche e politiche necessarie per garantire la continuità del dialogo. Dopo quarant’anni di un conflitto che ha provocato circa 50.000 vittime, il movimento ha rinunciato formalmente alla lotta armata lo scorso maggio, impegnandosi a proseguire una "lotta democratica" per i diritti della minoranza curda, in linea con gli appelli del suo storico leader detenuto.