Pubblicata la prima esortazione apostolica di Robert Francis Prevost, un lavoro iniziato da Francesco sul tema del servizio ai poveri. Il Papa denuncia l’economia che uccide, la mancanza di equità, le violenze contro le donne, la malnutrizione, l'emergenza educativa. Fa suo l’appello di Bergoglio per i migranti e ai credenti chiede di far sentire "una voce che denunci" perché “le strutture d’ingiustizia vanno distrutte con la forza del bene”
Il primo documento del pontificato di papa Leone XIV ha al centro i poveri. "Dilexi te", l’Esortazione apostolica sull’amore verso i poveri, era stata iniziata da Papa Francesco ed è stata stata firmata da Leone XIV lo scorso 4 ottobre, proprio nel giorno di San Francesco. Il titolo "Dilexi te", "Io ti ho amato" è un versetto del Libro dell'Apocalisse e segue l'Enciclica "Dilexit nos", ultimo documento magisteriale pubblicato da Papa Francesco a fine 2024.
Il documento
Un documento in in 121 punti (LEGGI IL TESTO) in cui si parla di tutte le povertà, da quella economica a quella educativa, dai malati ai carcerati percorrendo tutte le categorie più fragili della società. Dilexi te celebra l'elemosina che “è giustizia ristabilita, non un gesto di paternalismo” e equità, la cui mancanza è “radice di tutti i mali sociali". "Dio sceglie i poveri" e allora è necessaria "una Chiesa per i poveri", come recita il titolo dei primi capitoli del documento del Pontefice.
"Ascoltare il grido degli altri"
"Sono convinto che la scelta prioritaria per i poveri genera un rinnovamento straordinario sia nella Chiesa che nella società, quando siamo capaci di liberarci dall'autoreferenzialità e riusciamo ad ascoltare il loro grido", scrive Prevost nella premessa. "La condizione dei poveri rappresenta un grido che, nella storia dell'umanità, interpella costantemente la nostra vita, le nostre società, i sistemi politici ed economici e, non da ultimo, anche la Chiesa. Sul volto ferito dei poveri troviamo impressa la sofferenza degli innocenti e, perciò, la stessa sofferenza del Cristo", scrive acora il Papa, sottolineando che le povertà sono diverse, materiali, morali, culturali. "L'impegno a favore dei poveri" rimane "insufficiente", i criteri della politica sono "segnati da numerose disuguaglianze e, perciò, a vecchie povertà" se ne aggiungono "di nuove, talvolta più sottili e pericolose".