Ecuador, spari contro auto presidente Noboa durante corteo: illeso

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Il governo ecuadoriano ha avviato un’indagine immediata. Arresti, accuse di terrorismo e tensioni con la Conaie, ovvero la principale organizzazione indigena del Paese, stanno alimentando lo scontro politico

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Il presidente dell’Ecuador, Rafael Noboa, è uscito illeso da un attacco armato apparentemente diretto contro il suo convoglio, avvenuto durante una visita ufficiale nella provincia di Cañar. A confermarlo è stata la ministra dell’Ambiente, Inés Manzano, che ha parlato di un’aggressione violenta da parte di circa 500 manifestanti. Secondo il suo racconto, la carovana presidenziale sarebbe stata bersagliata con pietre e colpi d’arma da fuoco: “Ci sono segni evidenti di proiettili sull’auto del presidente”, ha dichiarato. Il veicolo colpito si trovava nel settore di El Tambo, epicentro delle proteste contro l’eliminazione del sussidio al diesel. Le immagini diffuse dalla Presidenza sui canali social ufficiali mostrano danni significativi: parabrezza distrutti e carrozzeria ammaccata, compatibili con proiettili, secondo le autorità.

Indagini e arresti

La ministra Manzano ha sporto denuncia alla Procura, parlando apertamente di tentato omicidio ai danni del capo dello Stato. Le forze di sicurezza hanno arrestato cinque sospetti, che saranno processati con l’accusa di terrorismo. In un comunicato diffuso su X, la Presidenza ha definito l’episodio “un attacco alla carovana presidenziale in cui viaggiavano anche civili”, sottolineando la volontà del governo di perseguire i responsabili. Di segno opposto la posizione della Conaie, la principale organizzazione indigena del Paese, che ha accusato l’esecutivo di “repressione” e denunciato la “militarizzazione di El Tambo” in risposta alle proteste, giunte ormai al sedicesimo giorno consecutivo.

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