Dal muro di droni al Medioriente: l’Europa confusa e silente

Il Consiglio Europeo si è riunito a Copenaghen per una riunione informale, il che significa una riunione di discussione e di preparazione, ma non di voto . Benché l’incontro avesse tutte le carte in regola per essere uno tra i più importanti e cruciali della storia europea recente, quel che ne è uscita è stata l’immagine di un’Europa nel migliore dei casi confusa e, nel peggiore, silente. Nel corso del vertice, calendarizzato in una capitale europea per la prima volta da 80 anni sotto concreta minaccia armata di un Paese ostile, i punti all’ordine del giorno erano soprattutto legati ai temi della difesa e dell’Ucraina: come fare per realizzare, davvero e in tempi brevi, il muro di droni; come usare i capitali russi congelati a beneficio dell’Ucraina; come rimuovere il vincolo dell’unanimità per sbloccare l’adesione ucraina all’UE. Prima di analizzare l’ordine del giorno e le – poche - conclusioni cui il consesso è arrivato, occorre notare due questioni: la prima è l’assoluta assenza di qualunque cosa abbia a che fare con il Medioriente dall’agenda dei leader Europei. Come se la questione di Gaza, e comunque dell’instabilità di una regione alle porte di casa, fosse distante dai destini dell’Europa. Un silenzio, questo sul Medioriente, vistosissimo da decenni, ma ancor più evidente nel giorno dell’abbordaggio della Global Sumud Flottiglia e nella settimana del piano in 20 punti presentato da Donald Trump per raggiungere la pace. La seconda questione che emerge dalla sola lettura dell’ordine del giorno dell’incontro di ieri è come il tempo, per l’UE, sia passato invano: nel 2022, a poche ore dall’invasione russa, la ricetta proposta dall’UE era stata a base di sanzioni e difesa. Oggi, quasi quattro anni e svariate provocazioni al territorio europeo dopo, la ricetta è sempre la stessa: sanzioni e difesa. E pazienza se sin qui non ha funzionato. L’Europa non ha intenzione di fare altro. Anche perché, qualora avesse anche questa intenzione, ci pensano i dissidi all’interno del Consiglio a farla tornare sulla vecchia, battuta e inutile, via. Lo ha dimostrato, una volta di più, la riunione di ieri. “I presidenti della Commissione europea e del Consiglio europeo hanno una cosa in comune: le loro idee non prendono piede” ha scritto, sarcastico, Politico nel resoconto della riunione. I 27 non si sono accordati neppure su una cosa che teoricamente avrebbe dovuto mettere d’accordo tutto: il muro di droni. Questa misura, che non è offensiva e ha costi decisamente limitati a fronte di un’alta efficacia, avrebbe dovuto trovare il plauso unanime dei leader UE. E invece i volti si sono fatti perplessi, i distinguo hanno preso a fioccare. Soprattutto da parte francese, con Macron che ritiene che la misura non sia abbastanza efficace; ma anche tedesca, con Mertz che ritiene la misura esagerata; e soprattutto da parte italiana, visto che Giorgia Meloni pensa che ci sia una sproporzione tra le difese sul fronte est e quelle su un ipotetico fronte sud. Ma soprattutto, a confondere i leader europei, è la leadership cui affidare questo progetto: buon senso vorrebbe che a occuparsi di un progetto europeo e transnazionale fosse la Commissione, ma in pochi in Europa sono disposti a delegare la loro difesa a Ursula Von Der Leyen, preferendo tenersi ognuno la sua. Non è andata molto meglio all’ipotesi di rimuovere il vincolo dell’unanimità per validare l’adesione dell’Ucraina, una ipotesi che l’Ungheria osteggia. Meglio sembra essere andata all’idea di usare i fondi russi per finanziare la difesa e la ricostruzione ucraina. L’ipotesi ha trovato tutti d’accordo, ma al di là di questo non è chiaro né come, né quando, né quanto. Così, alla fine di un vertice attesissimo, la montagna ha partorito un topolino fatto di rinvii e silenzi di un’Europa concorde nel volere più difesa, ma che non sa come realizzarla imbrigliata com’è dai cul de sac normativi in cui si è cacciata da sola.

Cosa vedere:

Come vederlo:

Online con Sky:

Dal muro di droni al Medioriente: l’Europa confusa e silente

Luciana Grosso